[Riepilogo delle puntate seguenti consultabile in Il mistero del Premio Lombardia 2020]
Una
settimana fa, in un periodo di crisi di credibilità dell'Università
italiana, Elena Cattaneo, scienziata e senatrice a vita, ha esortato tutti a reagire e a contrastare la “mortifera indulgenza culturale”.
Il
suo è un forte appello a tenere conto dei dati di realtà
che sono virtuosi e viziosi: nelle nostre Università avvengono
scoperte fondamentali e si perpetuano vili magagne. Solo da
un'analisi dei fenomeni completa e consapevole e dalla rinuncia al
consolidato riflesso di negazione può discendere un cambiamento che
dia fiducia ai ricercatori, nell'istituzione accademica, e ai
cittadini, nella scienza.
Uno dei richiami di Cattaneo "essere destinatari di risorse pubbliche non ammette deroghe" mi ha riportato alla mente una notizia di qualche settimana fa.
Il 21 giugno 2017 la Giunta Regionale lombarda ha istituito il Premio Internazionale 'Lombardia è Ricerca', del valore di 1 milione di euro, che ha “lo scopo di riconoscere pubblicamente l'impegno e il talento di un ricercatore di fama internazionale che ha contribuito con le sue scoperte all'avanzamento della conoscenza scientifica e tecnologica con importanti ricadute sulla vita delle persone”.
Secondo
il regolamento approvato dalla Giunta, la “partecipazione al premio
è possibile solo se il ricercatore è candidato da uno (o più) dei
primi 10 top scientists sulla base dell’H-Index della lista “top
italian scientist” individuati per ciascuna area. Ogni top
scientists può presentare al massimo 3 candidature (quindi un
totale, al massimo, di 210 ricercatori). I dieci ricercatori che
avranno ottenuto il maggior numero di preferenze parteciperanno alla
selezione di una giuria esterna, anch’essa composta da top
scientists, che decreterà il vincitore finale”.
Un
altro aspetto critico è che anche la Giuria è stata selezionata con
lo stesso criterio, difatti era “composta dai migliori 14
scienziati italiani (con priorità per quelli appartenenti ad enti di
ricerca lombardi o, in assenza, italiani)
nelle discipline che afferiscono alle Scienze della vita (2 per ogni
area: scienze biomediche, chimica, scienze cliniche, computer
science, nanoscienze e materiali, scienze naturali e ambientali,
neuroscienze e psicologia) individuati sulla base della lista
ufficiale 'Top Italian Scientists'”.
Al
di là della sedicente internazionalità del Premio, sembra che i
giurati – scelti sulla base dell'H-index delle loro pubblicazioni
determinato su Google Scholar - decidano tra di loro chi sia il
vincitore.
Google
Scholar non è però lo strumento più affidabile per la misurazione
bibliometrica sia per la modalità viziata di aggregazione delle
pubblicazioni sia perché vi compaiono solo gli scienziati che
decidono di aprire il loro profilo, come avviene con gli altri social
media.
Il
5 settembre è stata diffusa con una certa enfasi la notizia del
vincitore del “Nobel della Lombardia”.
Se
teniamo conto delle date, abbiamo che il 21 giugno la Giunta ha
istituito il premio e il 5 settembre, poco più di due mesi dopo, la
Giuria ha decretato l'assegnazione.
Gli
scienziati selezionati per far parte della Giuria sono: Alberto
Mantovani (Humanitas), Peter J Schwartz (Auxologico), Maurizio Prato
(Trieste), Gianfranco Pacchioni (Bicocca), Giuseppe Remuzzi (Mario
Negri), Carlo La Vecchia (Statale), Federico Calzolari (Normale),
Maurizio Lenzerini (Roma), Roberto Cingolani (IIT), Giorgio
Sberveglieri (Brescia), Filippo Giorgi (ICTP Trieste), Giorgio
Bernardi (Roma Tre), Paolo Maria Rossini (Cattolica), Daniela Perani
(San Raffaele).
Alberto
Mantovani, immunologo e scienziato Presidente della Giuria, mi ha confermato che hanno
lavorato “in tempi strettissimi” dalla fine di luglio ai primi di
settembre e che “la scelta non è stata all'unanimità”.
La
Giuria ha anche deciso di destinare il 30% dell'importo (dunque
300.000 euro) alla persona e il 70% ad attività di ricerca da
svolgersi in Regione Lombardia.
Il Premio, alla sua I edizione, è stato assegnato a Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato di fama internazionale noto anche al grande pubblico per la scoperta dei neuroni specchio, effettuata assieme al gruppo di lavoro dell'Università di Parma. Si stratta di neuroni individuati in alcune scimmie e ipotizzati nell'uomo che, secondo l'interpretazione originaria di Di Pellegrino e collaboratori (1992), sono più attivi sia quando il soggetto compie un'azione sia quando osserva un'azione nota, rivelando un comune meccanismo di selezione dell'azione. Questa è l'interpretazione che ha, ad oggi, più conferme scientifiche.
Numerosi
altri studi stanno cercando di dimostrare che quello dei neuroni
specchio potrebbe essere un sistema di comprensione dell'azione,
quindi si tratterebbe non solo di un sistema motorio ma di un sistema
cognitivo. Le evidenze attuali sono ancora modeste ma come affermò
Vittorio Gallese durante il dibattito con Gregory Hickok (autore del
libro Il mito dei neuroni specchio) celebrato alla New York
University nel 2015, molti
effetti negli esperimenti psicologici e psicofisici sono modesti
(la sintesi del dibattito è la 3. de Le grandi dispute del 2015).
I neuroni specchio sono stati considerati la base dei più svariati
fenomeni. Sono ormai oggetto di una “follia attributiva” come mi disse Carlo Umiltà, aggiungendo che questa è “costata il Nobel a
Rizzolatti. In fin dei conti, i neuroni spaziali di O'Keefe [Premio
Nobel per la Medicina 2014] sono altrettanto controversi dei mirror
neurons
e la loro presenza nell'uomo è altrettanto dubbia. Fortunatamente
per O'Keefe, la discussione sulla funzione dei "suoi"
neuroni non è stata gettata in farsa da un eccesso di teorizzazione
infondata”.
È
stato, pertanto, sorprendente leggere sulla stampa le motivazioni
dell'assegnazione del premio. Secondo quanto ha dichiarato il
presidente della giuria Mantovani: "Il premio viene assegnato
per la scoperta dei neuroni a specchio e della funzione a specchio
del nostro sistema nervoso centrale. Questi meccanismi sono il
substrato neurologico per il nostro riconoscerci nelle persone, negli
atteggiamenti e nei movimenti di chi ci sta davanti. La funzione a
specchio costituisce la base
neurologica dell'empatia e della capacita' di comunicare a livello
profondo fra esseri umani.
La scoperta dei neuroni a specchio ha contribuito profondamente alla
comprensione del funzionamento del nostro sistema nervoso centrale e
ha avuto un impatto trasversale che va dalla psicologia alla
neurologia, alla robotica, alla comprensione del nostro comportamento
sociale come essere umani. La scoperta di questi circuiti neurologici
ha aperto e aprirà sempre di più la strada alla cura
delle patologie del comportamento come le malattia dello spettro
autistico".
Queste motivazioni non hanno fondamento scientifico: le implicazioni del sistema dei neuroni specchio nell'autismo non solo non sono state dimostrate ma sono state screditate dalle ricerche e non è sufficientemente dimostrato che tale sistema sia alla base dell'empatia.
Se
si tratta di ulteriori ipotesi da studiare va specificato e l'uso del
condizionale sarebbe più appropriato.
Molti
non sono ancora pronti ad affermare: "Now that the hype around mirror neurons has begun to dissipate, it will be interesting to see what role remains for these curious cells [Ora
che la montatura sui neuroni specchio ha iniziato a dissolversi, sarà interessante vedere che ruolo avranno queste curiose cellule]"
Tornando alla procedura di assegnazione, secondo quanto dichiarato il 5 settembre: "Sono arrivate una ventina di candidature, tutte molto qualificate e prestigiose, di altissimo livello internazionale".
Tuttavia
nel regolamento della Giunta del 21 giugno è riportato che “I dieci ricercatori
che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze parteciperanno
alla selezione di una giuria esterna”. Quindi la procedura non
risulta chiara e non è trasparente.
Il
Presidente Mantovani si attiene al “dovere di
riservatezza”.
Essendo
una procedura di assegnazione di fondi pubblici, qualche giorno fa ho
richiesto copia degli atti* all'ufficio apposito della Regione
Lombardia. Non appena mi arriverà, farò un aggiornamento**.
Il
conferimento del Premio “Lombardia è Ricerca” è previsto per
l'8 novembre, in una cerimonia al Teatro alla Scala di Milano.
Mi
auguro che per allora saranno accessibili tutte le informazioni sulla procedura di
assegnazione di fondi che sono pubblici e sui progetti di ricerca che
saranno finanziati con i 700.000 euro.
È
sempre una buona notizia quando vengono destinati nuovi fondi alla
ricerca scientifica italiana, vista la tragica e continua restrizione
di risorse; è un'ottima notizia quando l'assegnazione si attiene
alle prassi internazionali e al dovere di trasparenza nei confronti
dei cittadini che contribuiscono a quei fondi.
*29 ottobre: ho richiesto gli atti con una prima mail del 4/10 e una successiva mail del 18/10. Nel pomeriggio del 18/10 ho ricevuto la telefonata di una funzionaria della Regione Lombardia che mi ha gentilmente chiesto chiarimenti sul materiale di mio interesse (la delibera, i verbali con i pareri scientifici, le mail dei giurati che all'unanimità confermavano la scelta finale, ecc.), assicurandomi che me lo avrebbe inviato in copia digitale a breve, con il dettaglio sui costi previsti. Ho riferito il mio interesse per i verbali con i pareri scientifici sulle candidature e che avrei provveduto al pagamento del servizio non appena avessi avuto gli estremi. Non avendo ancora una risposta ho inviato un'altra mail di richiesta il 24/10.
** Oggi 3 novembre, gli atti sono arrivati o meglio mi è stata inviata "la delibera di giunta n. 7300 del 30/10/2017".
Nella delibera è riportato quanto segue.
*29 ottobre: ho richiesto gli atti con una prima mail del 4/10 e una successiva mail del 18/10. Nel pomeriggio del 18/10 ho ricevuto la telefonata di una funzionaria della Regione Lombardia che mi ha gentilmente chiesto chiarimenti sul materiale di mio interesse (la delibera, i verbali con i pareri scientifici, le mail dei giurati che all'unanimità confermavano la scelta finale, ecc.), assicurandomi che me lo avrebbe inviato in copia digitale a breve, con il dettaglio sui costi previsti. Ho riferito il mio interesse per i verbali con i pareri scientifici sulle candidature e che avrei provveduto al pagamento del servizio non appena avessi avuto gli estremi. Non avendo ancora una risposta ho inviato un'altra mail di richiesta il 24/10.
** Oggi 3 novembre, gli atti sono arrivati o meglio mi è stata inviata "la delibera di giunta n. 7300 del 30/10/2017".
Nella delibera è riportato quanto segue.
- la giuria ha svolto i lavori di selezione e rassegnato i verbali alla Direzione Università, Ricerca e Open Innovation;
- dal verbale della seduta del 5 settembre si evince che la giuria ha nominato all’unanimità vincitore il professor Prof Giacomo Rizzolatti con la seguente motivazione:
“Il Professor Rizzolatti è il coordinatore del gruppo di scienziati che 1992 ha scoperto l’esistenza dei neuroni specchio, cellule del cervello che si attivano sia durante l’esecuzione di movimenti finalizzati, sia osservando simili movimenti eseguiti da altri individui. Tale scoperta pone una base fisiologica di importanti aspetti comportamentali dall’imitazione all’empatia e getta le basi per la comprensione di una vasta serie di disturbi del comportamento che permettono anche di ipotizzare ed attuare dei trattamenti innovativi in un grande numero di patologie del Sistema Nervoso Centrale che si manifestano sia nell’età dello sviluppo (come nell’autismo) o nel corso dell’invecchiamento cerebrale patologico (es. demenze).”
“Il premio viene assegnato per la scoperta dei neuroni specchio e della funzione a specchio del nostro sistema nervoso centrale. Questi meccanismi sono il substrato neurologico per il nostro riconoscerci nelle persone, negli atteggiamenti e nei movimenti di chi ci sta davanti. La funzione a specchio costituisce la base neurologica dell'empatia e della capacità di comunicare a livello profondo fra esseri umani. La scoperta dei neuroni specchio ha contribuito profondamente alla comprensione del funzionamento del nostro sistema nervoso centrale e ha avuto un impatto trasversale che va dalla psicologia alla neurologia, alla robotica, alla comprensione del nostro comportamento sociale come essere umani. La scoperta di questi circuiti neurologici ha aperto e aprirà sempre di più la strada alla cura delle patologie del comportamento, come le malattie dello spettro autistico. Ci si attende pertanto da questa scoperta lo sviluppo di ulteriori approcci innovativi a gravi problemi di benessere e salute dell'uomo”.
Tutto qui in merito al verbale*** (già diffuso nei comunicati stampa) con i pareri scientifici.
Dunque, contrariamente a quanto dichiarato:
- non ci sono valutazioni documentate di altre candidature,
- la "nomina" è avvenuta all'unanimità.
Due domande a conclusione di questo peculiare metodo di assegnazione di fondi pubblici e alla sua comunicazione:
- perché intricarsi nella storia delle candidature?
Difatti, se nei Criteri del premio erano specificate le aree della lista 'Top Italian Scientists, tra cui 'Neurosciences & Psychology', si può facilmente verificare il N. 1:
- perché una Giuria così prestigiosa pur sacrificando l'onestà scientifica non ci ha almeno risparmiato lo strafalcione grammaticale della "funzione a specchio"?
***9 novembre (il giorno dopo la cerimonia di consegna del Premio): a seguito di un'ulteriore mia richiesta, oggi mi sono arrivati i verbali completi della Giuria.
In sintesi:
1. I componenti, nella seduta del 20 luglio 2017 hanno condiviso "il testo della lettera da inviare alla top list dei 70 scientist per la presentazione delle candidature". Non è riportato il testo.
2. Nel verbale della seconda seduta del 5 settembre è riportato l'elenco di 21 candidati di diverse aree scientifiche, assieme a una breve o brevissima descrizione dell'ambito di ricerca, per qualcuno in italiano e per altri in inglese ma sempre con florilegio di refusi. Non sono riportate le valutazioni di ciascun candidato ma tre righe successive: "la Giuria procede alla discussione", "la Giuria vota", "la Giuria nomina all'unanimità vincitore del Premio Internazionale "Lombardia è Ricerca" il Professor Giacomo Rizzolatti", con le motivazioni riportate più sopra nella Delibera 7300.
3. Alla prima stesura delle motivazioni, un membro della Giuria ha apportato le seguenti correzioni: "cellulemotorie del cervello", "le basi per la comprensione di una vasta serie di disturbi del comportamento attuati da soggetti normali o pazienti che permettono anche di ipotizzare ed attuare dei trattamenti innovativi in un grande numero di affetti da patologie del Sistema Nervoso Centrale". Il resto del testo è approvato da tutti i componenti, senza riserve.
Analizzando la lista dei candidati, risulta che:
- 9/20* candidati siano nella lista Top Italian Scientists
- 11/20* candidati non siano nella lista Top Italian Scientists. Tra questi ci sono prestigiosi ricercatori italiani e stranieri tra i quali Doudna e Charpentier per "Discovery of the CRISPR-CAS...".
*una candidata della lista Top Scientist compare 2 volte: la prima con una brevissima presentazione in inglese, la seconda con una breve presentazione in italiano. Di fatto, quindi, i candidati erano 20 e non 21.
Difficile seguire il filo di tutte le incongruenze.
Non rimane che augurarsi che le procedure di valutazione scientifica per l'assegnazione di un Premio definito Internazionale, almeno nel 2018 cambino - così mi rassicura in una nuova telefonata la preziosa funzionaria della Regione Lombardia - seguano i criteri condivisi dalla comunità scientifica internazionale, si basino su motivazioni fondate e corrette e siano divulgate senza fornire false informazioni e illusioni, soprattutto quando riguardano la cura delle malattie.
***9 novembre (il giorno dopo la cerimonia di consegna del Premio): a seguito di un'ulteriore mia richiesta, oggi mi sono arrivati i verbali completi della Giuria.
In sintesi:
1. I componenti, nella seduta del 20 luglio 2017 hanno condiviso "il testo della lettera da inviare alla top list dei 70 scientist per la presentazione delle candidature". Non è riportato il testo.
2. Nel verbale della seconda seduta del 5 settembre è riportato l'elenco di 21 candidati di diverse aree scientifiche, assieme a una breve o brevissima descrizione dell'ambito di ricerca, per qualcuno in italiano e per altri in inglese ma sempre con florilegio di refusi. Non sono riportate le valutazioni di ciascun candidato ma tre righe successive: "la Giuria procede alla discussione", "la Giuria vota", "la Giuria nomina all'unanimità vincitore del Premio Internazionale "Lombardia è Ricerca" il Professor Giacomo Rizzolatti", con le motivazioni riportate più sopra nella Delibera 7300.
3. Alla prima stesura delle motivazioni, un membro della Giuria ha apportato le seguenti correzioni: "cellule
Analizzando la lista dei candidati, risulta che:
- 9/20* candidati siano nella lista Top Italian Scientists
- 11/20* candidati non siano nella lista Top Italian Scientists. Tra questi ci sono prestigiosi ricercatori italiani e stranieri tra i quali Doudna e Charpentier per "Discovery of the CRISPR-CAS...".
Difficile seguire il filo di tutte le incongruenze.
Non rimane che augurarsi che le procedure di valutazione scientifica per l'assegnazione di un Premio definito Internazionale, almeno nel 2018 cambino - così mi rassicura in una nuova telefonata la preziosa funzionaria della Regione Lombardia - seguano i criteri condivisi dalla comunità scientifica internazionale, si basino su motivazioni fondate e corrette e siano divulgate senza fornire false informazioni e illusioni, soprattutto quando riguardano la cura delle malattie.
12 novembre, sul Domenicale de Il Sole 24 Ore Gilberto Corbellini, recensendo il libro di Marco Magrini Cervello. Manuale dell'utente. Guida semplificata alla macchina più complessa del mondo, scrive:
Magrini si è assunto l’onere di leggere le prove, chissà come inaccessibili agli autorevoli scienziati che hanno premiato Giacomo Rizzolatti con un milione di euro di soldi pubblici dei cittadini lombardi (in quale paese civile si usano soldi pubblici per farne premi scientifici?), che i neuroni specchio, benché di una certa importanza, non spiegano il meglio della natura umana, e non c’è uno straccio di dimostrazione che entrino in gioco nell’autismo.
Wow che storia... complimenti per il lavoro di indagine e per lo sguardo critico
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