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martedì 30 giugno 2020

Tornare a scuola ai tempi della COVID-19: bisogna considerare non solo i rischi sanitari ma anche quelli sociali e psicologici




La buona notizia è che la scuola riaprirà, tra più di due mesi e mezzo. Dopo 7 mesi di sospensione, dal 14 settembre si potrà tornare in classe o almeno potrà farlo chi accederà a un istituto adempiente alle misure che saranno introdotte per la prevenzione e il contenimento della trasmissione del virus SARS-CoV-2. Le misure sono tutte da definire.

Come stabilito dal Piano scuola 2020-2021 rilasciato dal Ministero dell'Istruzione, saranno le Regioni a istituire tavoli operativi con le rappresentanze degli Enti locali e della Protezione civile per accertare i requisiti degli edifici scolastici e individuare eventuali spazi aggiuntivi, per organizzare la rete di trasporti locali e per assicurare la frequenza a alunne/i e studenti con disabilità.

Dovranno essere rispettate le misure igienico-sanitarie e di distanziamento stabilite dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) nel documento del 28 maggio e negli aggiornamenti successivi, inclusa la decisione sull'obbligo di mascherina in classe che sarà valutata “a ridosso della ripresa scolastica” in base agli andamenti locali dell'epidemia e “una volta che possa essere garantito l’assoluto rispetto del distanziamento fisico”. L'eventuale obbligo non riguarderà in ogni caso le scuole dell'infanzia (l'obbligo è previsto dall'età di 6 anni ma appare più corretto sia definito a partire dalla scuola primaria per includere gli/le alunni/e anticipatari/ie).

La riorganizzazione delle attività didattiche sarà orientata alla flessibilità inerente all'autonomia delle singole istituzioni scolastiche che potranno avvalersi di diversi strumenti come il raggruppamento interno a una classe, tra diverse classi o tra diversi anni di corso, i turni differenziati, la rimodulazione dell'orario settimanale, l'aggregazione delle materie in ambiti disciplinari, l'integrazione delle attività in presenza con la didattica a distanza.

Inoltre, dal 1° settembre saranno attivati i progetti di recupero per alunne e alunni che necessitino il “consolidamento dei contenuti didattici e delle competenze maturate nel corso dell’a.s. 2019-2020”.

Spetterà alle istituzioni scolastiche occuparsi delle campagne informative sulla sicurezza e sulle misure di prevenzione per contenere i rischi di diffusione del virus SARS-CoV-2, da svolgersi in presenza e/o a distanza e rivolte a personale, allieve/i e famiglie.

Nel sopracitato documento del CTS si richiedeva ad alunne/i e studenti di tornare a scuola con responsabilità, attenendosi alle indicazioni generali relative alle misure di protezione, senza però prevedere percorsi specifici per allenare nuovi comportamenti e nuove abitudini.

Il controllo della diffusione del contagio dell'infezione dal nuovo coronavirus è stato possibile proprio per l'adozione di una serie di comportamenti di protezione e di prevenzione da parte di tutta la popolazione e in tutte le fasce di età. La promozione di tali comportamenti attraverso una chiara comunicazione continua a costituire la difesa più efficace contro l'epidemia, in assenza di un vaccino e di terapie farmacologiche mirate.

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