A leggerla bene la storia della psicologia italiana è abitata da scienziate molto attive, come documentano le pubblicazioni dell'epoca, conservate negli archivi storici. Le loro tracce sono nel tempo svanite,
non solo dalle antologie, pure dalle citazioni nelle ricerche
successive per lo stesso ambito d'indagine. Ed è rimasta una
storia di soli uomini. Al più si legge in questa pagina 'l'allieva
di', in quell'altra 'la moglie di'.
Agli inizi del Novecento c'erano tre scienziate che lavorarono
nei più importanti e avanzati laboratori di psicologia del nostro
Paese.
Firmarono, tra le altre, tre importanti pubblicazioni.
Renata Calabresi (1899-1995), dalla quale è partita questa
appassionante ricerca, era a Firenze. Conduceva gli studi sul
presente psichico, applicando il metodo sperimentale e utilizzando
gli strumenti più avanzati nel primo laboratorio di psicologiasperimentale, fondato da Francesco De Sarlo e poi guidato da Enzo
Bonaventura fino al 1938.
Renata Calabresi. La determinazione del presente psichico. Firenze, Bemporad, 1930
"È chiaro che il presente di cui ci interessiamo non è concepito logicamente come un limite o
come un istante inesteso; esso è una realtà psicologica; è una estensione temporale in cui effettuano delle esperienze, in cui si avve- rano delle successioni, in cui si comprendono delle durate. Si tratta ora di vedere quale sia l'ampiezza della attualità; se quest'ampiezza sia dovuta solo all'illusione che ci fa conside-derare come presenti fatti appartenenti in massima parte al passato immediato e un poco anche all'immediato futuro, o se invece si abbiano realmente delle durate nel cui ambito il soggetto può distinguere un prima e un poi senza che per questo neppure una porzione limitatissima della durata in questio- ne sia psichicamente passata; o anche se eventualmente si abbia un presente psichico tale che, pur corrispondendo a una durata og- gettiva, all'introspezione si riveli istantaneo."
Silvia De Marchi (1897-1936), sviluppava i suoi studi nel laboratorio di psicologia
sperimen- tale di Padova, con Vittorio Benussi e dal 1927 con Cesare Musatti, che continuò le ricerche di psicologia sperimentale sulla percezione, sulla testimonianza, sulla
suggestione e sull'ipnosi.
Marhaba (1981) elenca tra i
dieci contributi sperimentali rilevanti per l'epoca, il suo articolo che “evidenzia alcuni fattori
responsabili delle valutazioni numeriche immediate di complessi di
punti presentati al tachistoscopio”.
Silvia De Marchi. Le valutazioni numeriche di collettività. Archivio Italiano di Psicologia, 1929, 7, 177-225
Nell'attesa di recuperare l'articolo originale, propongo un estratto della traduzione in inglese del Prof. Sergio Masin:
"Integrating and rectifying the obtained data by the usual methods, from table 2 it results that, with negligible oscillations, a collectivity of 7 dots or less is judged to be composed of very few dots (vf), that a collectivity of 10 dots is in between very few and few dots (f - vf); that is considered to be composed if few dots (f) one that in reality has 15; that is considered as intermediate between few and indefinite (f - i) one that is composed of 20.5; that is indefinite (i) a collectivity given by 27 dots; is intermediate between indefinite and many (i - m) a collectivity of 45 dots; while one considers to be composed of many (m) one constituted of 57 dots; appears indefinite between many and very many (m - vm) that which is composed of 67 dots and, at last, appears composed of very many dots (vm) that which is constituted of 102 or more dots.
Grouping graphically these data we have the diagram of fig. 7."
Giuseppina Pastori (1891-1983), a Milano e per alcuni mesi a Roma, collaborò con Agostino Gemelli
negli studi sperimentali sulla fonetica e la fisiologia del
linguaggio.
Studente in Medicina a Pavia, aveva frequentato il laboratorio di istologia di Golgi. Dopo la laurea, conseguita nel 1921, diventò assistente nel
laboratorio di psicologia e biologia dell'Università cattolica
del Sacro Cuore di Milano, fondata a dicembre di quell'anno. Gli studi sperimentali sul linguaggio li condusse intorno agli anni '30. Successivamente si dedicò prevalentemente di studi di biologia.
Gemelli Agostino, Pastori Giuseppina. L'analisi elettroacustica del linguaggio:
con 49 figure nel testo, 88 tavole e 4 tabelle fuori testo. Milano,
Vita e Pensiero, 1934
Dalle registrazioni dell'oscillogramma "non solo si possono determinare con estrema
chiarezza le proprietà caratteristiche di
ciascuna vocale e di ciascuna consonante e le modificazioni che
queste subiscono a causa della loro posizione nell'insieme di una
parola, ma si può stabilire con precisione anche la durata dei
singoli suoni e delle singole sillabe, studiare il 'timbro' di una
voce determinata e ricercare le relazioni tra la melodia di una
frase, l'altezza e intensità della voce e la funzione espressiva
della lingua, cioè p. es. le differenze tra la frase pronunciata nel
monologo e quella pronunciata nel dialogo, tra affermazione,
interrogazione, esclamazione, e riconoscere diversi stati
emozionali.”
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