Episodio 2. L'illusione di Ponzo.
La
ricostruzione della storia delle illusioni percettive dimostra come,
da sempre, la scienza sia costellata di false attribuzioni.
Lo
abbiamo visto nella storia della 'giovane/vecchia' che, pur risalendo
alla fine del 1800, fu prima nota per molto tempo come figura di
Hill, che l'aveva ridisegnata su una rivista satirica nel 1915, e
più tardi, per qualche tempo, come figura di Boring, che la pubblicò
per la prima volta su una rivista di psicologia americana nel 1930.
L'illusione
di Ponzo è attribuita a Mario Ponzo, uno dei fondatori della
psicologia sperimentale italiana. Ponzo, dopo aver conseguito la
libera docenza nel 1911 a Torino, dove iniziò gli studi sulla
percezione, ottenne nel 1931 la cattedra di Psicologia Sperimentale
nella Facoltà di Medicina della
Reale Università di Roma e divenne direttore
dell'Istituto
di Psicologia Sperimentale. In quell'Istituto condusse le sue
ricerche Renata Calabresi, dagli inizi degli anni 1930, dopo
avere lasciato il primo laboratorio di psicologia sperimentale fondato a
Firenze nel 1904. La cattedra di Ponzo fu l'unica cattedra di Psicologia a
non andare estinta per i disastrosi effetti del fascismo,
dell'antisemitismo e delle avversioni di Croce e Gentile sulla
psicologia italiana.
Nell'illusione
cosiddetta di Ponzo due
segmenti orizzontali (nell'esempio i due rettangoli) di uguale lunghezza appaiono diversi se posti
nelle posizioni interna ed esterna di due linee convergenti.
Nell'articolo
del 1912 Ponzo rielaborò - citandola - la figura pubblicata da Sanford nel 1898,
per spiegare l'illusione della luna.
Figura
di Sanford 1900 (a destra) e riprodotta da Ponzo
nel
1912 (a sinistra). Il cerchio situato nella parte interna
dell’angolo
appare più grande.
|
Il
diverso effetto di lunghezza percettiva di due segmenti posizionati
tra due linee convergenti era stato già descritto da Thiéry nel
1895.
Figura
di Thiéry (1895) e Figura di Sanford (1898).
|
In un successivo articolo
del 1928 Ponzo utilizzò diverse illusioni percettive per dimostrare
le illusioni di numerosità: i punti appaiono più numerosi nella
posizione in cui si verifica l'illusione di lunghezza.
Nelle
illusioni rivisitate da Ponzo si percepiscono più
puntini
nella porzione in cui si verifica l'illusione di
lunghezza.
|
Questa
versione della figura (l'angolo a destra) è più simile a quella comunemente nota ma è
molto più interessante per l'effetto dell'illusione sul numero dei
puntini e non sulla lunghezza dei segmenti: “crea dei punti là
dove non ci sono”.
Come
commenta Vicario (2011):
la figura di Ponzo è realmente strabiliante, ma per un motivo diverso da quello di una semplice differenza percettiva tra linee. Gli è che un ipotetico “influsso” esercitato dalla convergenza dei lati dell’angolo non modifica la lunghezza di altre linee interne, come accade in qualsiasi comune illusione ottico-geometrica, ma modifica il numero dei punti presenti sulla linea, cioè una caratteristica eterogenea alla lunghezza.
Tornando all'illusione di lunghezza, secondo
l'interpretazione di Sanford, l’incremento percettivo di grandezza era
dovuto alla sola vicinanza di indizi prospettici.
Per
Vicario (2011) vi sarebbe una spiegazione alternativa in un
fenomeno di contrasto: “ciò che sta vicino a qualcosa di
piccolo appare più grande e ciò che sta vicino a qualcosa di grande
appare più piccolo”.
Nella
figura cosiddetta di Ponzo il punto di convergenza delle linee
rappresenta il piccolo – qui il segmento appare più grande – e
la maggiore distanza tra linee rappresenta il grande – qui il
segmento appare più piccolo.
Ma
qual è la spiegazione di Ponzo all'illusione della luna?
La
luna o il sole si vedono più grandi all’orizzonte perché si
trovano nell’angolo formato dalla volta celeste (ZH) e dalla
superficie terreste che va verso l'orizzonte (AH), raffigurato attraverso l'originaria figura di Sanford.
Per
neutralizzare l'illusione possiamo guardare la luna attraverso un
piccolo tubo, in tal modo non avremo gli indizi prospettici ad
ingannarci.
- Giovanni
Bruno Vicario (2011). Illusioni ottico-geometriche. Una rassegna di
problemi. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti ,Venezia.
- Mario
Ponzo (1912). Rapporto fra alcune illusioni visive e l’apprezzamento
di grandezza degli astri all’orizzonte. Rivista di Psicologia, 8,
4, 304-306.
- Mario
Ponzo (1929). Illusioni negli apprezzamenti di collettività.
Archivio italiano di Psicologia, 7, 1-37.
Nessun commento:
Posta un commento