Una
canzone sull'epilessia che arriva casualmente dal lettore mp3, dal
CD, dalla lista dei video.
È
la seconda traccia dell'album The Crying Light del 2009 di
Antony and the Johnsons. Si fa ascoltare molte volte, anche nelle
diverse versioni dal vivo, per le infinite modulazioni della voce
unica di Antony Hegarty.
Non
è la prima volta che la musica pop canta l'epilessia: Sallie
Baxendale nel 2008 ha pubblicato una revisione delle rappresentazioni
che l'epilessia ha nei diversi generi, dall'hip-hop
al rhythm
and blues (1).
In
un altro articolo del 2014, Tuft e Nakken (2) aggiungono altri
aspetti, come lo stigma e l'esaltazione artistica, espressi nei testi
musicali.
In the future it will hopefully be impossible to portray people with epilepsy in the same negative light as previously. Epilepsy associations the world over are working to prevent the spread of prejudiced lyrics among people, but to the extent to which popular music reflects popular attitudes to epilepsy, it appears as though we still have a long way to go to de-mystify the disease and eliminate prejudices.
In
Epilepsy is Dancing è la prima volta che i termini non sono
negativi e, se nel video una crisi epilettica viene trasformata in
una danza paradisiaca, nel testo si possono rintracciare le diverse
manifestazioni cliniche di diversi tipi di epilessia.
Si
esce definitivamente dall'associazione tra epilessia e diavoli, si
supera la battaglia contro il perenne stigma e si arriva a una
descrizione apparentemente onirica ma oggettiva di quello che è una
crisi epilettica, cantandola.
In
più, il testo è ricco di riferimenti neuropsicologici.
Iniziando
dal titolo, nella cultura popolare l'associazione tra le crisi
convulsive e una danza che può diventare contagiosa è antica (1).
E
dal punto di vista epilettologico è così?
In
alcuni casi sì, Epilepsy is Dancing.
Ci
sono pochi casi pubblicati nella letteratura scientifica di adulti
che presentano crisi epilettiche caratterizzate da una vera e propria
danza. Di questi, tre sono abbastanza documentati.
Il
primo caso descritto da Kuscu e collaboratori nel 2008 (3) riguarda
una ragazza di 17 anni con epilessia temporale sintomatica, causata
da sclerosi temporale mesiale sinistra. Fino ai 14 anni aveva avuto
rare crisi con agitazione e allucinazioni, scambiate per episodi
psicotici. Dai 17 anni gli episodi sono diventati più frequenti e
sono stati oggetto di accertamenti neurologici, neurofisiologici e
neuroradiologici. Nelle registrazioni elettroencefalografiche delle
crisi, l'attività elettrica parossistica che origina nelle regioni
temporali, diffonde successivamente alla regione frontale sinistra.
Dopo un intervento neurochirurgico di amigdalo-ippocampectomia
sinistra la ragazza è stata libera da crisi.
Nel
video sono state montate le registrazioni di più episodi critici: si
può vedere l'aura che precede la perdita di coscienza, durante la
quale la ragazza è in grado di segnalare l'arrivo della crisi e poi
la serie di automatismi motori complessi - come in un balletto -
associati al suo canto.
Ictal singing due to left mesial temporal sclerosis |
Il
secondo caso, descritto da Barker e collaboratori nel 2011 (4)
riguarda una signora di 60 anni con epilessia temporale, che durante
le crisi inizia a ballare una specie di tip tap. Le crisi iniziano
con scariche parossistiche nel lobo temporale sinistro.
Tap dancing in epilepsy |
Il
terzo è il caso di un uomo di 39 anni con epilessia temporale (5).
Nel video si possono vedere gli iniziali automatismi orali, tipici
delle crisi temporali, mentre anche in questo caso, come nei
precedenti, i movimenti complessi del balletto sono suggestivi di un
coinvolgimento frontale.
TeachingVideo NeuroImages: Dancing epilepsy |
In senso stretto l'epilessia è una danza, almeno in alcuni casi e per alcune crisi. Tuttavia, è una danza che parte da un'attività cerebrale parossistica e non ha quindi alcun effetto benefico. Al contrario, può condizionare le attività della vita quotidiana, le relazioni, il lavoro e la qualità stessa della vita. Si tratta quindi di una danza che, come tutte le crisi frequenti e gravi deve essere curata come manifestazione clinica.
In
Epilepsy is Dancing c'è molto di più dal punto di vista
neuropsicologico. Si possono rintracciare, verso dopo verso, molte
delle manifestazioni cliniche di diverse epilessie.
Epilepsy
is dancing
She's
the Christ now departing
C'è
il riferimento a Cristo, che rimanda al tipo di crisi temporali
associate ad allucinazioni mistiche e religiose, con contenuti
diversi a seconda dei contesti culturali.
Nel
verso si può anche rintracciare, tenendo conto che Antony Hegarty è
anche artista visiva, – oltre il collegamento già suggerito da
Tuft e Nakken (2) - una fusione tra le due figure del Cristo e
dell'epilettico nella Trasfigurazione (1516-1520) di
Raffaello, un superamento della loro distinzione spaziale e
metafisica (2).
Come
ha scritto Janz (6), ci sono solo due personaggi tra i 26
rappresentati dei quali vediamo i due occhi: nella parte superiore la
trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor e nella parte inferiore
destra la crisi epilettica del ragazzo.
By synchronizing both scenes Raphael demonstrated a significant correspondence between Christ and the epileptic boy, which reveals the epileptic seizure as a symbolic representation of a transcendent event.
E
Mann (7), partendo dalla descrizione di un caso clinico e riferendosi
alla Trasfigurazione e alla tradizione pittorica cristiana,
aggiunge
Behind Christ, the light of the cloud reminds one of the divine voice that asserted he was the beloved son, while the son’s mouth lets out that epileptic scream... So, the vision is doubled by two vocal manifestations, a divine and an evil one.
If the boy is the antithesis down on the dark and tormented earth, clearly, Jesus represents the divine thesis up in the bright and serene heaven.
Da
questa raffigurazione classica sono originati molti pregiudizi nei
confronti degli epilettici.
Ma
nel verso She's the Christ now departing, le
due figure appaiono identificarsi e non è un caso che ad avere la
crisi sia una ragazza (nel video è interpretata da Johanna
Constantine). Le tematiche del femminino sono costanti nelle
conversazioni e nelle espressioni artistiche della cantautrice e
artista transgender.
And
I'm finding my rhythm
As
I twist in the snow
Il
ritmo all'elettroencefalogramma (EEG) e le sue alterazioni sono il
segno distintivo delle diverse crisi epilettiche. Ciascun epilettico
presenta un insieme tipico di crisi che derivano da una specifica
alterazione anatomo-funzionale.
Nelle
crisi generalizzate tonico-cloniche ad es., il tracciato EEG è
caratterizzato da iniziale desincronizzazione, ritmo reclutante nella
fase tonica, onde di frequenza decrescente nella fase clonica,
Alle
alterazioni del ritmo si accompagnano le manifestazioni cliniche: la
fase tonica è caratterizzata da rigidità, cianosi e apnea, la
successiva fase clonica è caratterizzata dalle scosse bilaterali.
All
the metal burned in me
Down
the brain of my river
Dal
punto di vista fisiopatologico la crisi epilettica si manifesta
quando una popolazione neuronale inizia a scaricare potenziali
d’azione in modo sincrono. La membrana dei neuroni dell'area
epilettica va così incontro a una depolarizzazione eccessiva e
protratta, che all'EEG assume l'aspetto di punte. La depolarizzazione
parossistica altera quindi il normale equilibrio tra i meccanismi di
pompa e i canali dei metalli e degli elettroliti (sodio, potassio,
calcio e cloruri) presenti sulla membrana del neurone.
That
fire was searching
For
a waterway home
L'attivazione
di meccanismi inibitori porta alla risoluzione della crisi e
ristabilisce il normale equilibrio tra i processi neuronali
eccitatori e inibitori. Si ripristina gradualmente il regolare
scambio di ioni sui due argini (intracellulare ed extracellulare)
della membrana neuronale.
I
cry glitter is love!
Alcune
crisi epilettiche sono di tipo sensoriale e sono caratterizzate da
fenomeni visivi, uditivi, olfattivi, gustativi. Nella modalità
visiva tali fenomeni possono essere dei brillantini, dei pallini
colorati, delle luci. Nell'epilessia occipitale si possono
manifestare sia fenomeni
visivi elementari - scotomi o fosfeni - sia
fenomeni complessi – illusioni o allucinazioni.
Fenomeni
visivi elementari nelle crisi occipitali
|
Altre crisi epilettiche sono di tipo affettivo e sono caratterizzate da emozioni improvvise, intense ed immotivate, più spesso negative (paura, tristezza) e più raramente positive (felicità, estasi).
My
eyes pinned inside
With
green jewels
Hanging
like Christmas stars
From
a golden vein
Ancora
un richiamo alle illusioni o allucinazioni visive.
La
presenza di gioielli verdi pendenti negli occhi può richiamare il
clinico - come in una risposta riflessa - quei piccoli movimenti delle palpebre che caratterizzano
alcune crisi epilettiche, dal fremito delle palpebre alle mioclonie.
Nel bambino, l'epilessia
con mioclonie palpebrali con o senza assenze si manifesta con crisi
scatenate dalla chiusura degli occhi in presenza di luce e con
fotosensibilità.
Golden
vein
è anche il titolo di una canzone del 1995 dei Cocteau Twins - Oh,
in their eyes and then...
As
I came to a screaming
Hold
me while I'm dreaming
Le
urla sono tipiche delle crisi frontali che originano dalle aree
mesiali (area supplementare motoria e giro del cingolo) e si
manifestano con complessi movimenti del corpo bilaterali e
asimmetrici oppure con automatismi degli arti paragonabili ai
movimenti del nuoto, del pedalare e del ballare. Si accompagnano a
particolari espressioni mimiche, a urla o ad altre vocalizzazioni.
Tali crisi - dette ipermotorie - sono più spesso notturne.
For
my fingers are curling
And
I cannot breathe
Le
crisi toniche si manifestano con contrazione muscolare diffusa che
può interessare il capo, il tronco, gli arti e le mani ed è
accompagnata da perdita di coscienza, da apnea e da un tipico
tracciato EEG.
Then
I cried in the kitchen
How
I'd seen your ghost witching
As
a soldering blue line
Between
my eyes
Le
crisi epilettiche che originano dai lobi parietale e
parieto-occipitale si manifestano con fenomeni visivi e spaziali che
portano a una percezione distorta degli oggetti (metamorfopsia), a
illusioni di movimento di oggetti statici o a forme più complesse,
come l'errato orientamento nello spazio degli oggetti. Nella
teleopsia gli oggetti sembrano più lontani di quanto siano in
realtà, nella visione stereoscopica aumentata gli oggetti vicini
sembrano molto più vicini e quelli distanti molto più distanti.
L'autoscopia può manifestarsi nelle crisi a origine
parieto-temporale ed è caratterizzata dalla visione della propria
immagine nello spazio esterno, accompagnata da emozioni negative e da
confusione.
Cut
me in quadrants
Leave
me in the corner
Al
termine delle crisi a origine parieto-occipitale si possono
manifestare un intorpidimento transitorio, un'incapacità di muoversi
in assenza di un deficit di forza e una cecità post-critica.
Nella
fase post-critica finisce la dimensione del sogno per far posto
gradualmente alla coscienza: la danza sta per terminare.
Oh
now it's passing
Oh
now I'm dancing
Alcuni
riferimenti neurologici e neuropsicologici del testo della canzone
emergono probabilmente a una lettura clinica a posteriori e non erano
intenzionali. Tuttavia, è evidente uno studio dell'epilessia da
parte dell'autrice, propedeutico alla stesura, che lascia da parte
ogni interpretazione metafisica o religiosa.
In
Epilepsy is Dancing Antony Hegarty dimostra anche importanti
competenze educative sull'epilessia da diffondere nella cultura
popolare.
Ora
il testo intero.
Buon
ascolto e conoscenza.
Epilepsy
is dancing
She's
the Christ now departing
And
I'm finding my rhythm
As
I twist in the snow
All
the metal burned in me
Down
the brain of my river
That
fire was searching
For
a waterway home
I
cry glitter is love!
My
eyes pinned inside
With
green jewels
Hanging
like Christmas stars
From
a golden vein
As
I came to a screaming
Hold
me while I'm dreaming
For
my fingers are curling
And
I cannot breathe
Then
I cried in the kitchen
How
I'd seen your ghost witching
As
a soldering blue line
Between
my eyes
I
cry glitter is love!
My
eyes
Pinned
inside
Sea
green jewels
Hanging
like Christmas stars
From
a golden vein
Cut
me in quadrants
Leave
me in the corner
Oh
now its passing
Oh
now Im dancing
Aggiornamento 1 (29 gennaio 2016). Negli stessi giorni in cui scrivevo questo post, a Oslo in Norvegia, Mia Tuft e i suoi colleghi Gjelsvik e Nakken, inviavano l'articolo Epilepsy is Dancing alla rivista Epilepsy and Behavior: una cosa meravigliosa.
Per l'articolo completo in pdf, scrivimi a t.metitieri@gmail.com.
Aggiornamento 2 (1 febbraio 2016). Ho inviato via facebook a Antony HegartyAnohni l'articolo e il post. Ha risposto: "thanks for the info! its very interesting! Anohni", le meraviglie continuano.
Aggiornamento 2 (1 febbraio 2016). Ho inviato via facebook a Antony HegartyAnohni l'articolo e il post. Ha risposto: "thanks for the info! its very interesting! Anohni", le meraviglie continuano.
In questo altro post affronto i luoghi comuni espressi da Antony in un altro brano: L'effetto luna piena e la seconda traccia di Cut the World
1. Baxendale S. The representation of epilepsy in popular music. Epilepsy Behav. 2008; 12(1):165-169. 2. Tuft M, Nakken KO. Epilepsy and stigma in popular music. Tidsskr Nor Laegeforen. 2014;134:2290-3. 3. Kuscu DY, Kayrak N, Karasu A, Gul G, Kirbas D. Ictal singing due to left mesial temporal sclerosis. Epileptic Disord. 2008;10(2):173-6. 4. Barker AS, Bowen JR, Sharrack B, Sarrigiannis PG. Tap dancing in epilepsy. Epilepsy Behav. 2011;20(1):150-1. 5. Bagla R, Khoury JS, Skidmore C. Teaching Video NeuroImages: dancing epilepsy. Neurology. 2009; 72(22):e114. 6. Janz D. Epilepsy, viewed metaphysically: an interpretation of the biblical story of the epileptic boy and of Raphael's transfiguration. Epilepsia. 1986;27(4):316-22. 7. Mann MW. The epileptic seizure and the mystery of death in Christian painting. Epilepsy Behav. 2010; 17(2):139-46.
Per ulteriori informazioni sull'epilessia:
- LICE – Lega Italiana Contro l'Epilessia http://www.lice.it/
- ILAE - International League Against Epilepsy http://www.ilae.org/ and https://www.epilepsydiagnosis.org/
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