Il
30 (secondo la maggior parte delle fonti, il 31 per altre) maggio del
1846 nasce a Torino Angelo Mosso, 170 anni fa!
Angelo
Mosso performing one of his experiments.
In
Sandrone et al. 2014 (courtesy of Marco Galloni).
|
Si tratta - fra gli altri numerosi riconoscimenti - di uno
dei fondatori della Psicologia come scienza: ha inventato strumenti,
ha verificato ipotesi sperimentali, ha studiato nei malati mentali le
correlazioni tra emozioni e cervello con una creatività, un metodo e
una manualità straordinari.
Le
sue invenzioni sono alla base di tante metodiche, di moderne teorie
scientifiche e applicazioni in diverse discipline: fisiologia,
psicologia, medicina dello sport, neuroradiologia, metereologia,
aeronautica, archeologia, economia, istruzione, politica,...
Sulla
rivista Nature del 25 maggio del 1946, in un articolo celebrativo dei
100 anni dalla nascita, un anonimo lo descrive come un ricercatore,
un divulgatore, un Maestro:
An indefatigable and original investigator and a popular teacher, his school became a physiological Mecca, where he trained men such as Aducco, Fano, Patrizi, Treves and Herlitzka. Master of a facile pen, among his best-known books are “La paura” (1884), “La fatica” (1891), “La fisiologia dell’uomo sulle Alpi” (1897), and “Mens sana in corpore sano” (1903).
La
biografia di Angelo Mosso si può leggere in ASPI-Archivio Storico della Psicologia Italiana, Accademia delle Scienze di Torino,
ITWikipedia, ENWikipedia e in diversi altri siti.
In
un articolo su Le Monde del 1° dicembre 1908, che descrive la sua
“bilancia delle emozioni”, gli viene attribuita una critica a
Freud e alle sue teorie, che sarebbero state presto rimpiazzate dalla nuova
psicofisiologia:
– Où dois-je ranger ce livre, professeur ?– Freud? Vous pouvez le déchirer et le jeter à la poubelle. Ses recherches où il ne prouve rien sont dépassées. La psycho-physique remplacera ses calembredaines. Pour moi, Freud est mort. Ma balance géniale l’a remplacé.
Mosso
non aveva torto ma ci sono voluti quasi cent'anni perché la sua
previsione trovasse il terreno scientifico adatto a concretizzarsi.
Tra
gli strumenti di sua invenzione ci sono (Galloni, 2014):
il
pletismografo, composto da un cilindro di vetro in cui si
inseriva una mano, un avambraccio o un piede, che, attraverso un
sistema di trasduzione idraulica permetteva di registrare i
cambiamenti di volume dovuti ai movimenti lenti dei vasi sanguigni. A
Mosso serviva per
scrivere anche quelle emozioni che non si dipingono sul volto o si rivelano troppo debolmente coi battiti del cuore e con l’affanno della respirazione
l'idrosfigmografo,
che utilizzava un tipo di trasduzione mista e servì allo studio
delle prime correlazioni tra l’attività cerebrale e il flusso di
sangue nel cervello
lo
sfigmomanometro, che permetteva di rilevare le variazioni di
pressione con dei tubetti applicati alle dita medio e anulare
e poi, attraverso un chimografo, veniva tracciata la curva del polso.
Si tratta del predecessore dello sfigmomanometro a bracciale
pneumatico, usato ancora oggi e inventato nel 1896 da Scipione Riva
Rocci
l'ergografo,
strumento per registrare graficamente i movimenti volontari compiuti
dal muscolo flessore della seconda falange del dito medio della mano
e utilizzato in molti studi sugli effetti della fatica
la
bilancia della circolazione sanguigna, su cui un uomo poteva
sdraiarsi e, una volta in equilibrio, poteva oscillare per l'effetto
dei movimenti respiratori in risposta a diversi tipi di stimoli, che
venivano così correlati alle variazioni nella distribuzione del
sangue.
Angelo Mosso viene
ricordato nella storia della risonanza magnetica funzionale –
Introduction to fMRI:
FMRI is one of the most recently developed forms of neuroimaging but the idea underpinning the technique - inferring brain activity by measuring changes in blood flow - is not new. The following account of an experiment performed by the Italian scientist Angelo Mosso (left) can be found in William James’The Principles of Psychology, published in 1890:'The subject to be observed lay on a delicately balanced table which could tip downwards either at the head or the foot if the weight of either end were increased. The moment emotional or intellectual activity began in the subject, down went the balance at the head-end, in consequence of the redistribution of blood in his system…'
Viene
ricordato nella storia della tomografia ad emissione di positroni
(PET) - Portnow, Vaillancourt e Okun, The history of cerebral PET scanning, 2013:
In
un eccezionale e necessario lavoro di ricerca storica Sandrone, Bacigaluppi, Galloni, Cappa, Moro, Catani, Filippi, Monti, Perani e Martino (2014) hanno ritrovato e analizzato le descrizioni
originali di Mosso, relative alle ricerche condotte con la 'bilancia
della circolazione sanguigna', ricostruendone il funzionamento, gli
esperimenti e i limiti:
Having found Mosso’s original manuscripts in the archives, we remind the scientific community of his experiments with the ‘human circulation balance’ and of his establishment of the conceptual basis of non-invasive functional neuroimaging techniques. Mosso unearthed and investigated several critical variables that are still relevant in modern neuroimaging such as the ‘signal-to-noise ratio’, the appropriate choice of the experimental paradigm and the need for the simultaneous recording of differing physiological parameters.
Scrive
il Professor Carlo Umiltà in Neuromania, 2009:
Chi legge delle sorprendenti scoperte che si ottengono con le ricerche di neuroimmagine di solito non sa che, se è vero che le macchine che si usano sono molto avanzate (e progrediscono continuamente), è anche vero che la logica che guida quelle ricerche risale all'Ottocento.[…] Alla fine degli anni '70 dell'Ottocento, Mosso studiava le variazioni della pressione del sangue nelle arterie cerebrali che accompagnano le contrazioni del cuore (il battito cardiaco). […] In due dei pazienti adulti di Mosso, pulsazioni simili potevano essere osservate attraverso aperture prodotte nelle ossa craniche frontali da lesioni traumatiche...Mosso osservò che le pulsazioni cerebrali diventavano più ampie quando un paziente (un contadino il cui nome ci è stato tramandato: Bertino)udiva il suono delle campane di mezzogiorno. Un'altra osservazione molto importante fu che l'aumento di ampiezza delle pulsazioni cerebrali era indipendente da variazioni della frequenza cardiaca e della pressione rilevata a livello del braccio. Mosso ipotizzò (non si sa perché mai) che il suono delle campane rammentasse a Bertino che era il momento di recitare una preghiera. Bertino confermò. Dunque, il ricordarsi di dover recitare una preghiera provocava una variazione del flusso sanguigno in una porzione del cervello. Mosso aveva così dato inizio al processo che avrebbe portato alle neuroimmagini moderne (forse ne era consapevole, seppure certamente non poteva prevedere come si sarebbe sviluppato il processo) e aveva fondato la neuroteologia (questo Mosso non se lo sarebbe mai immaginato).
Nel
1893, Mosso realizza il suo sogno di un laboratorio scientifico in alta
quota per lo studio delle reazioni psicofisiologiche in condizioni
atmosferiche estreme: viene inaugurata la capanna Regina Margherita
al Monte Rosa, sulla punta Gnifetti, a 4554 metri di quota. Presto
gli spazi della capanna si rivelano insufficienti alle numerose
spedizioni scientifiche e nel 1907 viene inaugurato un osservatorio
che permette studi scientifici prolungati e in diverse discipline:
nasce l'Istituto Mosso, a 2900 metri, al valico Col d'Olen in Valle
d'Aosta.
Andato
quasi distrutto da un incendio nel 2000, l'Istituto è stato
ricostruito e riqualificato attraverso un progetto dell'Università di Torino e i fondi europei, per diventare “una struttura aperta al
pubblico sia d’estate che in periodi invernali legati all’utilizzo
degli impianti di risalita; un museo delle scoperte scientifiche e
ricerche svolte dall’Istituto Mosso; un programma di mostre
temporanee in collaborazione con i Musei svizzeri del Vallese; nuovi
laboratori di ricerche dedicati a temi scientifici di attualità;...”
Anno 2007 |
Angelo Mosso
è stato Senatore dell'Italia liberale dal marzo del 1904.
Mosso è anche noto per i suoi studi di archeologia preistorica ai
quali si dedica dal 1906 con rigore metodologico attraverso i
rilevamenti e gli scavi a Creta, in Sicilia, in Puglia (Morgantini
F. Angelo Mosso e la preistoria nel Mediterraneo. Uno scienziato prestato all’archeologia, 2012-2013). Nel
1907 scopre la necropoli di Cannitello, vicino Agrigento, e il teatro
greco di Eraclea.
La
figlia Emilia 'Mimì' Mosso, così scrive nell'articolo
Angelo Mosso sugli scavi,
pubblicato nel numero di marzo del 1912 de «La lettura», la rivista
mensile del Corriere della Sera:
Il suo nome sta scritto sulla fronte del laboratorio per la scienza internazionale che egli edificò a tremila metri accanto ai ghiacciai del monte Rosa e lassù è sepolto per dieci mesi sotto la pura neve, e sta scritto sul muricciolo che recinge il villaggio preistorico di Girgenti, poche rovine millenarie, nell’arida pallida terra fiorita d’asfodeli che lambisce l’azzurrissimo mare africano. La solitudine mortale delle Alpi che egli scrutò ed adorò con tutte le forze della sua giovinezza e la solitudine grandiosa soffusa d’antichi pensieri sereni e chiusa dai profili dei templi che consolò la sua vecchiaia.Il ricordo della sua intierissima dedizione quasi stoica nella sofferenza ad un ideale del suo spirito mai sazio, il ricordo del suo infaticabile fiducioso lavoro è consiglio di attività e di serenità al cuore di tutti coloro che lo amarono.
Merito
a Roberto Giacobbo, che ha realizzato un documentario su Angelo
Mosso, trasmesso nella puntata di Voyager del 23 febbraio 2016: da
non perdere!
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