lunedì 4 dicembre 2023

Uno strumento immancabile nella ricerca in ambito riabilitativo: il libro Evaluating What Works

 

 

 

     Il titolo è Evaluating What Works. An Intuitive Guide to Intervention Research for Practitioners (Valutare quello che funziona. Una guida intuitiva alla ricerca sui trattamenti per chi opera in clinica), è stato scritto da Dorothy Bishop e Paul Thompson, ed è un manuale pubblicato quest'anno e rivolto ai professionisti della riabilitazione che intendono misurare l'efficacia dei loro interventi.

 

Gli studi clinici in riabilitazione spesso sono deboli dal punto di vista metodologico sia per i campioni ristretti per specifiche condizioni sia per limitazioni metodologiche. Eppure è cruciale, anche per i trattamenti non farmacologici, rispondere a domande che riguardano i cambiamenti osservati: si sarebbero verificati comunque? ci sono effetti negativi? qual è l’ampiezza dei benefici? e la loro generalizzazione?

L’intento di Bishop e Thompson con questo manuale è di rispondere a queste domande e supportare la valutazione dell’efficacia degli interventi nelle diverse fasi del suo svolgersi.

 

“In molti campi, i professionisti che amministrano gli interventi hanno una formazione limitata nella progettazione della ricerca e poco o nessun supporto da parte di statistici o metodologi professionisti. La formazione nella maggior parte delle professioni legate alla sanità e all'istruzione di solito non include molte indicazioni sulla metodologia di ricerca e sulla statistica, in particolare per quanto riguarda la valutazione degli interventi, che è un argomento complesso e spinoso. Sembrava, quindi, che ci fosse bisogno di un testo di base che spiegasse la logica e le potenziali insidie della ricerca clinica, oltre a fornire un modello per le buone pratiche nella valutazione e nella progettazione degli studi di trattamento”.

 

Il libro, consultabile integralmente online, si compone di 22 capitoli a cui se ne aggiunge uno di riferimenti bibliografici e risorse. Tali capitoli guidano lungo un percorso non del tutto esplorato da chi fa ricerca clinica, a partire da alcune avvertenze sulle osservazioni cliniche, attraverso i criteri attraverso i quali individuare le variabili dipendenti per misurare l’efficacia di un trattamento, gli effetti non specifici insiti all’intervento oppure alla selezione dei soggetti, al loro numero e alla loro assegnazione ai gruppi, a pregiudizi di chi conduce la ricerca, alla capacità di individuare e controllare gli errori, a insidie nell’analisi statistica dei risultati e nella revisione della letteratura che richiede notevole propensione critica per l’abbondanza di pubblicazioni deboli o interessate, fino alle diverse opzioni per pubblicare uno studio clinico.

Per Bishop e Thompson, le necessarie domande da porsi prima di analizzare gli studi pubblicati o di pianificare un nuovo studio di intervento sono le seguenti:

1. Qual è il modello concettuale dello studio?

2. Cosa viene confrontato in questo studio? 

3. Quanto sono adeguate le misure di outcome? 

4. Quanto è adeguata la dimensione del campione di partecipanti?

5. Chi ha preso parte allo studio?

6. Vi è stato un adeguato controllo dei bias?

7. Lo studio è stato pre-registrato? 

8. I dati sono stati analizzati in modo appropriato? 

9. I dati sono aperti e accessibili?

10. Come si confrontano i risultati di questo studio con altri presenti in letteratura?

 

Si tratta, dunque, di un prezioso strumento per rendere più solida e affidabile la ricerca clinica in riabilitazione che, anche per le limitate risorse (economiche, di personale, ecc.), tende a volte a essere condotta senza la possibilità di confronti interdisciplinari e quindi di un processo di revisione interna delle ipotesi, dei metodi, dei risultati e delle interpretazioni.

 

“Ci auguriamo che il materiale contenuto in questo libro dia ai lettori la fiducia necessaria per esaminare in questo modo la letteratura clinica e faccia loro riconoscere che è possibile valutare aspetti importanti di uno studio senza avere competenze avanzate in statistica. Valutare ciò che funziona è una competenza chiave per chiunque fornisca interventi, in modo che si possano identificare gli approcci più efficaci e si possano pianificare studi futuri che siano rigorosi e informativi”.

 

Foto condivisa da Dorothy Bishop su X


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