sabato 28 giugno 2014

Ijon Tichy, un caso clinico in missione sulla luna.



I viaggi interstellari di Ijon Tichy furono lanciati nel secolo scorso, dal lavoro creativo e scientifico dello scrittore polacco Stanislaw Lem.
Le missioni sono state raccontate dal viaggiatore in prima persona con ironia, attenzione alle piccole cose quotidiane e riflessioni filosofiche. Nelle Memorie di un viaggiatore spaziale sono raccolte le prime spedizioni.

In una delle spedizioni successive accade qualcosa che cambia la vita di Ijon Tichy.
Avevo completato la missione, l'avevo fatta in barba a quelle creature inanimate e stavo tornando verso il Lem per orinare. Non ci sono orinatoi sulla luna e comunque non funzionerebbero nel vuoto. Abbiamo un piccolo contenitore inserito nella tuta spaziale – proprio come Armstrong e Aldrin – così possiamo liberarci la vescica in qualsiasi momento e in qualsiasi posto ci troviamo, ma chissà perché io non ci riuscivo, almeno non lì, nel pieno Sole del Mare Serenitatis. Poco lontano c'era un masso isolato e mi sono riparato alla sua ombra. Come potevo sapere che proprio lì c'era un campo di ultrasuoni? Mentre sto orinando sento questo suono secco... come quando scricchiola il collo, solo più forte... in mezzo al cranio. Callotomia a distanza.”
In Pace al mondo è descritta una missione fondamentale per il futuro della Terra. Ijon Tichy l'affronta con coraggio e disincanto, dopo aver raccontato le conseguenze di quanto accaduto nella missione precedente nella costellazione del Vitello.

La prima parte è la vera e propria autobiografia di un caso clinico con resezione del corpo calloso o callosotomia, accidentale e per effetto degli ultrasuoni. 
Nella seconda parte è raccontata la sua importante missione per la salvezza del mondo.

A partire dagli anni '40 del secolo scorso la callosotomia fu applicata come trattamento chirurgico nelle forme gravi di epilessia, con l'obiettivo di impedire la diffusione delle scariche critiche a un emisfero cerebrale. All'inizio, i benefici furono limitati, probabilmente perché le resezioni erano incomplete. A partire dagli anni '60, tuttavia, e fino agli anni '80 la callosotomia si dimostrò efficace nel trattamento di alcuni pazienti con gravi epilessie. Tra gli anni '70 e '80 lo studio dei pazienti con 'cervello diviso' o split brain segnò una tappa fondamentale per la conoscenza del funzionamento dei due emisferi del nostro cervello. Le neuroscienze si arricchirono di molti studi (sequenza temporale), che continuano ancora oggi con dei casi storici. Stanislaw Lem era a conoscenza di quegli studi.

Ijon Tichy descrive in modo accurato e ironico quello che hanno di speciale le persone con cervello diviso – almeno nelle prime settimane dopo la resezione (in quelle successive si possono studiare gli effetti cognitivi solo in laboratorio).
...batto sui tasti solo con la mano destra. Ho dovuto legarmi la sinistra al bracciolo della sedia perché continuava a strappare la carta dalla macchina per scrivere. Non vuole sentire ragioni e, mentre la immobilizzavo, mi ha dato un pugno in un occhio. Tutto dipende dallo sdoppiamento.
Il nostro cervello ha due emisferi collegati dal corpo calloso o grande commissura. Duecento milioni di fibre bianche nervose collegano il cervello, che così può mettere insieme i pensieri, ma questo non è il mio caso. […] La mano destra è controllata dall'emisfero sinistro del cervello, per questo ho detto che sto scrivendo solo in parte. Il mio emisfero destro evidentemente non approva quello che sto scrivendo. E non posso nemmeno di “Sto scrivendo”, è il mio emisfero sinistro che sta scrivendo. Dovrò raggiungere un compromesso con l'opposizione perché non posso certo restare in eterno seduto con la sinistra legata.”
La descrizione della sindrome dell'arto anarchico continua:
Forse dovrei cominciare dall'inizio. Resta però il fatto che non so quale sia stato l'inizio, perché la maggior parte dei ricordi fanno parte dell'emisfero destro che ora mi è precluso. Ci sono molte cose che non riesco a ricordare e per riuscire a ottenere anche una minima informazione, devo parlare alla mia mano sinistra col linguaggio dei segni, ma lei non sempre risponde. La mano sinistra alza il dito medio, uno dei suoi gesti più educati, per dirmi che la pensa diversamente da me. […] Quando è cominciato l'inconveniente sull'autobus e ho infilato la mano sinistra in tasca, il suo piede si è vendicato pestandomi il callo [sul mignolo del piede destro] con tanta forza che ho visto le stelle.”
Ero andato a comprarmi un paio di scarpe senza lacci – il tipo con il Velcro – Perché se il mio piede sinistro non voleva andare a passeggio, era impossibile riuscire ad allacciarmi le scarpe. Appena ne allacciavo una, la sinistra la slacciava. […] Ho borbottato qualcosa al commesso del negozio per scusarmi del mio comportamento eccentrico che non era propriamente il mio. Poi, mentre quello stava in ginocchio davanti a me con il calzascarpe, gli ho afferrato il naso con la mano sinistra... Per mia sfortuna il commesso era uno studente di filosofia che lavorava part-time nella calzoleria e ha dimostrato subito un grande interesse al mio caso.”
La competenza di Lem e quindi di Tichy si ritrova - a suo modo - nelle citazioni di diversi studi e nel riferimento a Michael Gazzaniga che, dopo Roger Sperry, ha condotto gli esperimenti più importanti sulla lateralizzazione del cervello nei pazienti split brain.
È per questo che gli ho dato il Gazzanigi: la migliore ricerca che sia stata mai fatta sul cervello diviso, i cui risultati si possono leggere nel libro del professor Gazzanigi, Il cervello bisecato, pubblicato nel 1970...”
Che il mio cervello non possa mai tornare come era prima se mi sto inventando Michael Gazzanigi o suo padre, al quale egli ha dedicato il suo libro e che si chiamava Dante Achille Gazzanigi, anche lui medico.”
La dedica di The Bisected Brain è difatti “For my father Dante Achilles Gazzaniga, M.D.”.

Lem scrisse: “Ero affascinato dalla situazione in cui ciascun emisfero possiede una coscienza separata. Prima di iniziare a scrivere ho passato molto tempo a studiare la letteratura scientifica. Mi sono concesso alcune invenzioni, tuttavia circa l'80% di quello che ho scritto è basato direttamente sui dati scientifici”.

E il racconto di Tichy prosegue:
ed ecco che arriva un tizio con la commissura del cervello recisa, sano come un pesce, salvo che la sua mano destra non sa cosa fa la sua mano sinistra – e lo stesso avviene per le gambe – e mentre alcuni esperti dicono che egli ha la coscienza solo nella parte sinistra e che la parte destra è un computer senz'anima, altri credono che egli abbia due coscienze, ma che quella destra non può esprimersi perché l'area di Broca si trova nel lobo frontale sinistro, poi c'è un terzo gruppo che fa l'ipotesi di due ego parzialmente separati."
prendevo tutti i giorni la metropolitana e l'autobus per andare alla biblioteca pubblica a leggere yozatitz, Werner, Tucker, Woods, Shapiro, Riklana, Schwartz, Szwarc, Shvarts, Sai-Mai-Halassza, Rossi, Lishman, Kenyon, Harvey, Fischer, Cohen, Bumbach e circa trenta diversi Rappaport.
Durante ogni viaggio in autobus succedeva un parapiglia perché davo un pizzicotto alle donne più attraenti, in particolare alle bionde. Naturalmente era la mia mano sinistra che dava il pizzicotto, ma cercate di spiegarlo in poche parole. Ogni tanto ricevevo un ceffone, però la cosa peggiore era che la maggior parte delle donne che abbordavo sembrava non farci affatto caso, al contrario considerava il pizzicotto un approccio, una specie di proposta, che era invece l'ultima cosa che avessi in mente.”
Tichy si rivela un paziente non ideale in laboratorio.
alla fine mi sono messo in contatto con un gruppo di studiosi che andavano per la maggiore. Questi scienziati sono stati felicissimi di studiarmi: sono stato visitato, esaminato ai raggi X, sottoposto a tomografia computerizzata e risonanza magnetica, coperto da quattrocento elettrodi, legato a una speciale sedia, richiesto di guardare attraverso una fessura immagini di mele, cani, forchette, pettini, vecchi, tavole, topi, funghi, sigari, bicchieri, donne nude, bambini, fino a che mi hanno detto quello che già sapevo: quando mi mostravano una palla da biliardo che solo il mio emisfero sinistro vedeva e contemporaneamente mettevano la mia mano sinistra in una sacca che conteneva vari oggetti, io non ero capace di scegliere la palla, e viceversa. Hanno concluso che non ero un caso interessante, ma io non ho detto nulla del linguaggio dei segni.”
La memoria, infine:
Perché, mi sono domandato, mi ricordavo le cose terrestri così bene, mentre mi ricordavo tanto poco di ciò che era successo sulla Luna? […] Ci sono due tipi di memoria: la memoria temporanea e la memoria permanente. La rescissione della grande commissura non influisce su quello che il cervello ha già accumulato, ma i ricordi più recenti svaniscono, non diventano permanenti. Quelle che in particolare svaniscono sono le esperienze fatte dal paziente appena prima dell'operazione. Di conseguenza io non ricordavo la maggior parte di ciò che mi era accaduto durante quelle sette settimane passate sulla Luna, quando mi trasferivo da un settore all'altro.”
Nel 1981 a Roger Sperry fu conferito il Premio Nobel in Fisiologia o Medicina “per le sue scoperte concernenti la specializzazione funzionale degli emisferi cerebrali”.
La callosotomia è ormai riservata solo a epilessie farmacoresistenti in condizioni cliniche gravi. Non ci saranno più nuovi pazienti da studiare e così la meravigliosa ricerca sul cervello diviso sta per concludersi. Una sintesi, con la descrizione dei comportamenti bizzarri di una delle pazienti di Gazzaniga si trova nel bell'articolo di David Wolman, pubblicato su Nature nel 2012.
La ricerca sulla lateralizzazione emisferica ha anche visto periodi di enfasi eccessiva che hanno generato il mito della lotta tra gli emisferi destro e sinistro, rendendo l'argomento scientifico pericolosamente popolare e seduttivo.

In fondo, scrive Tichy
non sono affatto eccitato all'idea che nella mia testa si instauri una democrazia. Io non voglio essere troppo pluralista.”

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