giovedì 12 luglio 2018

Il Premio Lombardia è Ricerca 2018. L'esito



Evviva l'esito della selezione per il Premio Lombardia 2018!
Dato il precedente del 2017, le premesse erano preoccupanti...

La Giuria presieduta da Giuseppe Remuzzi ha assegnato il Premio di un milione di euro a Michele De Luca, Tobias Hirsch e Graziella Pellegrini per “la migliore scoperta scientifica nell'ambito delle Scienze della Vita”.


Michele De Luca fu, con Paolo Bianco e Elena Cattaneo, tra i primi a metterci in guardia contro la truffa Stamina di Vannoni, inascoltato dai colleghi e dalla politica.

Il Premio va a lui e al gruppo di lavoro sperimentale e clinico per la scoperta della terapia genica dell'Epidermolisi Bollosa, conosciuta anche come Sindrome dei Bambini Farfalla.

C'è da esser lieti per tre motivi:
- il riconoscimento va a un gruppo di lavoro internazionale;
- è premiato il lavoro sperimentale e il lavoro clinico che hanno portato alla scoperta;
- tra i premiati c'è anche una donna.



La Giuria 2018 sembra non aver seguito - come nel 2017 - gli assurdi criteri della lista Top Italian Scientists, limitandosi a richiedere ai candidati un H index superiore a 50, come riportavo qui Il Premio Lombardia è Ricerca 2018.

Ed è un sollievo perché in quella lista De Luca sarebbe 514°!!




Rimane ancora nel comunicato stampa 2018 l'esagerazione di attribuire ai neuroni specchio (che valsero a Rizzolatti il discusso Premio 2017) empatia e "carattere sociale" senza alcuna evidenza scientifica,
come riportavo qui 
Il Premio Lombardia è Ricerca ma non trasparenza.


Con questo piccolo blog so - per il tanto sostegno ricevuto - di aver contribuito ad attirare l'attenzione su una sciatta assegnazione di soldi pubblici.

I criteri sono ancora poco trasparenti e senz'altro da rifinire ma quest'anno nell'assegnazione ha pesato di più il ruolo del Presidente della Giuria e di altre/i Scienziate/i.


Evviva i buoni finanziamenti alla buona ricerca! 



Una volta esaurito l'entusiasmo per il merito, restano i seri problemi di metodo: come possono scienziati di chiara fama prestarsi al gioco del "Nobel lombardo"?

.....


Elena Cattaneo su Repubblica, 15 luglio: 

"La discussione è ben diversa quando un premio ricchissimo è finanziato con risorse pubbliche su iniziativa di una istituzione eletta dai cittadini. In questo caso si assiste a una "munificenza di Stato" che attribuisce risorse pubbliche ad una personao gruppo per quel che ha fatto in passato."
"avendone i requisiti, sono stata invitata a proporre una candidatura. Invito a cui [...] non ho dato seguito in assenza dell'unico modo che, da scienziata, conosco per scegliere cosa premiare con soldi pubblici...: la competizione pubblica, aperta a tutti, trasparente" 


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