domenica 19 gennaio 2014

Eterne allieve. Tre scienziate sfiorate dalla memoria.





A leggerla bene la storia della psicologia italiana è abitata da scienziate molto attive, come documentano le pubblicazioni dell'epoca, conservate negli archivi storici. Le loro tracce sono nel tempo svanite, non solo dalle antologie, pure dalle citazioni nelle ricerche successive per lo stesso ambito d'indagine. Ed è rimasta una storia di soli uomini. Al più si legge in questa pagina 'l'allieva di', in quell'altra 'la moglie di'.
Agli inizi del Novecento c'erano tre scienziate che lavorarono nei più importanti e avanzati laboratori di psicologia del nostro Paese. 
Firmarono, tra le altre, tre importanti pubblicazioni. 

Renata Calabresi (1899-1995), dalla quale è partita questa appassionante ricerca, era a Firenze. Conduceva gli studi sul presente psichico, applicando il metodo sperimentale e utilizzando gli strumenti più avanzati nel primo laboratorio di psicologiasperimentale, fondato da Francesco De Sarlo e poi guidato da Enzo Bonaventura fino al 1938. 

Renata Calabresi. La determinazione del presente psichico. Firenze, Bemporad, 1930

"È chiaro che il presente di cui ci interessiamo non è concepito logicamente come un limite o
come un istante inesteso; esso è una realtà psicologica; è una estensione temporale in cui effettuano delle esperienze, in cui si avve- rano delle successioni, in cui si comprendono delle durate. Si tratta ora di vedere quale sia l'ampiezza della attualità; se quest'ampiezza sia dovuta solo all'illusione che ci fa conside-derare come presenti fatti appartenenti in massima parte al passato immediato e un poco anche all'immediato futuro, o se invece si abbiano realmente delle durate nel cui ambito il soggetto può distinguere un prima e un poi senza che per questo neppure una porzione limitatissima della durata in questio- ne sia psichicamente passata; o anche se eventualmente si abbia un presente psichico tale che, pur corrispondendo a una durata og- gettiva, all'introspezione si riveli istantaneo."



Silvia De Marchi (1897-1936), sviluppava i suoi studi nel laboratorio di psicologia sperimen- tale di Padova, con Vittorio Benussi e dal 1927 con Cesare Musatti, che continuò le ricerche di psicologia sperimentale sulla percezione, sulla testimonianza, sulla suggestione e sull'ipnosi.
Marhaba (1981) elenca tra i dieci contributi sperimentali rilevanti per l'epoca, il suo articolo che “evidenzia alcuni fattori responsabili delle valutazioni numeriche immediate di complessi di punti presentati al tachistoscopio”. 

Silvia De Marchi. Le valutazioni numeriche di collettività. Archivio Italiano di Psicologia, 1929, 7, 177-225

Nell'attesa di recuperare l'articolo originale, propongo un estratto della traduzione in inglese del Prof. Sergio Masin: 

"Integrating and rectifying the obtained data by the usual methods, from table 2 it results that, with negligible oscillations, a collectivity of 7 dots or less is judged to be composed of very few dots (vf), that a collectivity of 10 dots is in between very few and few dots (f - vf); that is considered to be composed if few dots (f) one that in  reality  has  15; that  is   considered  as  intermediate  between  few and indefinite (f - i) one that is composed of 20.5; that is indefinite (i) a collectivity given by 27 dots; is intermediate between indefinite and many  (i  -  m)  a  collectivity  of  45  dots;  while  one  considers  to  be composed of many (m) one constituted of 57 dots; appears indefinite between many and very many (m - vm) that which is composed of 67 dots  and,  at  last,  appears  composed  of  very  many  dots  (vm)  that which is constituted of 102 or more dots. 
Grouping graphically these data we have the diagram of fig. 7."



Giuseppina Pastori (1891-1983), a Milano e per alcuni mesi a Roma, collaborò con Agostino Gemelli negli studi sperimentali sulla fonetica e la fisiologia del linguaggio. 
Studente in Medicina a Pavia, aveva frequentato il laboratorio di istologia di Golgi. Dopo la laurea, conseguita nel 1921, diventò assistente nel laboratorio di psicologia e biologia dell'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, fondata a dicembre di quell'anno. Gli studi sperimentali sul linguaggio li condusse intorno agli anni '30. Successivamente si dedicò prevalentemente di studi di biologia. 

Gemelli Agostino, Pastori Giuseppina. L'analisi elettroacustica del linguaggio: con 49 figure nel testo, 88 tavole e 4 tabelle fuori testo. Milano, Vita e Pensiero, 1934 


Dalle registrazioni dell'oscillogramma "non solo si possono determinare con estrema
Variazioni tonali di alcune frasi interrogative e delle uguali frasi pronunciate
in tono affermativo, costituite perciò dagli stessi elementi lessicografici.
A fianco di ciascun oscillogramma è indicata l'altezza tonale.
chiarezza le proprietà caratteristiche di ciascuna vocale e di ciascuna consonante e le modificazioni che queste subiscono a causa della loro posizione nell'insieme di una parola, ma si può stabilire con precisione anche la durata dei singoli suoni e delle singole sillabe, studiare il 'timbro' di una voce determinata e ricercare le relazioni tra la melodia di una frase, l'altezza e intensità della voce e la funzione espressiva della lingua, cioè p. es. le differenze tra la frase pronunciata nel monologo e quella pronunciata nel dialogo, tra affermazione, interrogazione, esclamazione, e riconoscere diversi stati emozionali.”


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