domenica 27 luglio 2014

Visconti e Fellini, dov'è la sinistra?



Luchino Visconti nacque il 2 novembre 1906 a Milano.
Era destrimane.
Il suo ultimo film fu L'Innocente*. Nella prima scena la sua mano destra sfoglia il libro di D'Annunzio da cui è tratto il film. Solo la mano destra, anche quando la pagina voltata resta in aria o quando la pagina da sfogliare resiste, aderendo a quella successiva.

Federico Fellini nacque il 20 gennaio 1920 a Rimini.
Era destrimane.
Il suo ultimo film fu La voce della luna. Nel 1993 ricevette il Premio Oscar alla carriera, il quinto dopo quelli a La Strada (1954), Le Notti di Cabiria (1957), Otto e mezzo (1963) e Amarcord (1973), come migliori film stranieri.

Visconti era un forte fumatore (almeno 80 sigarette al giorno, fino ad arrivare a 120) e forte bevitore di buon caffè. Il 27 luglio del 1972, di ritorno dalla Tunisia per una breve vacanza dalle riprese di Ludwig, mentre si trovava a Roma con alcuni amici tra cui la sceneggiatrice Suso Cecchi D'Amico, tentò di bere dello champagne ma posò il bicchiere e si appoggiò alla poltrona, era pallido. Fu colpito da un ictus nell'emisfero cerebrale destro. 
Ricoverato in una clinica romana, presentava emiparesi sinistra, eloquio fluente e immutata ironia: “Fortunatamente, mi ha colpito sul lato destro [del cervello], se fosse stato il sinistro sarebbe stata dura, perché a sinistra c'è il centro del linguaggio e dell'intelligenza, se nel mio caso ve ne sia mai uno”. Appena le condizioni cliniche lo resero possibile, fu trasferito all'ospedale di Zurigo (14 agosto), in Svizzera, sotto le cure di Hugo Krayenbühl che programmò sessioni intensive di riabilitazione motoria. 
Visconti lasciò l'ospedale a fine settembre e nella sua residenza di Cernobbio fu improvvisata una sala di montaggio per terminare i lavori di Ludwig. A fine novembre tornò a Roma dove si trasferì in un piccolo appartamento che facilitasse i suoi spostamenti quotidiani. L'emiparesi sinistra migliorò fino a permettergli di muoversi lentamente con un bastone. Continuò a lavorare, a teatro per Tanto tempo fa di Harold Pinter, all'opera con Manon Lescaut di Giacomo Puccini e poi al cinema con Gruppo di famiglia in un interno. Il ritorno al cinema per Visconti segnò il passaggio da grandi scene a riprese in ambienti circoscritti, abitati da pochi personaggi. 
 
Non ci sono descrizioni cliniche dei disturbi neuropsicologici presentati da Visconti assieme ai deficit motori dell'emilato sinistro del corpo. Le iipotesi includono il neglect o eminegligenza spaziale unilaterale (difficoltà a orientare l'attenzione verso l'emispazio opposto alla lesione), l'agnosia visiva (difficoltà nel riconoscimento di oggetti o nella loro integrazione, vedi anche Il pittore che non sapeva più dipingere come prima e un falso e Un bambino con agnosia visiva ha una memoria visiva delle cose?), l'anosognosia (incapacità a riconoscere i propri disturbi sensoriali o motori, ad es. l'emiparesi).

Esempi classici di copia e disegno spontaneo
in pazienti affetti da neglect sinistro.



Il maggiore ricorso ai primi piani e la perdita di spazialità sono stati individuati come i due indizi cinematografici dei deficit neuropsicologici visuospaziali causati all'ictus. Si aggiunga a questi - negli ultimi film - la collocazione di molti elementi decorativi alla destra delle scene (Blanke e Pasqualini 2012).
L'ultimo film L'innocente fu tratto dal romanzo omonimo di Gabriele D'Annunzio. Ed è quel romanzo che la mano destra del regista sfoglia lentamente, superando le ostilità delle pagine, all'inizio del film (Dieguez, Assal eBogousslavsky 2007). 


Durante le riprese, Visconti rifiutò il bastone ma mentre camminava in casa cadde e si fratturò la gamba destra, quella non paralizzata. Per continuare il lavoro dovette spostarsi in sedia a rotelle. 'Nonostante questa sedia a rotelle, eccomi qui, pronto a dirigere un altro film. La prossima volta, forse mi farò dare una barella, ma non potrò mai rinunciare.” 
Morì il 17 marzo del 1976 mentre era allettato per un'influenza, nella sua camera, assistito dalla sorella.


Fellini aveva 73 anni nell'agosto del 1993, lo stesso anno in cui gli fu conferito l'Oscar. Il 3 agosto fu ritrovato riverso sul pavimento della sua camera. Fu colpito da un ictus nel territorio dell'arteria cerebrale media dell'emisfero cerebrale destro.
Rimane nella storia anche per essere stato un caso neuropsicologico studiato approfonditamente da Cantagallo e Della Sala (1998). Il 20 agosto Fellini fu trasferito al Centro di Riabilitazione San Giorgio di Ferrara: presentava un grave deficit sensoriale e motorio dell'emilato sinistro del corpo, eloquio fluente, deficit di un settore del campo visivo caratterizzato da una quadrantanopsia inferiore sinistra e un florido neglect. Non manifestava anosognosia. Conservava immutata ironia nel chiedere che il suo biglietto da visita venisse modificato in “FF, Scoagulato, Emiparetico, Eminattento Emianestesico”.

Il punteggio al Mini-Mental State Examination (28/30) dimostrava assenza di deterioramento cognitivo. Non furono riscontrate difficoltà di riconoscimento di oggetti (agnosia visiva) né difficoltà di riconoscimento di volti (prosopoagnosia).
Fellini mostrava sistematiche difficoltà a rilevare uno stimolo visivo a sinistra solo quando questo venisse presentato simultaneamente a uno stimolo visivo a destra ma non quando ciascuno stimolo fosse presentato solo a sinistra o solo a destra, dimostrando la presenza di estinzione visiva unilaterale.
Manifestava, inoltre, neglect in tutte le prove standardizzate e cliniche di tipo visuomotorio e tale disturbo migliorò solo lievemente nelle settimane successive.
L'aspetto straordinario dell'esame neuropsicologico era rappresentato dall'interpretazione artistica di ogni test, resa specialmente quando veniva richiesto a Fellini di disegnare. E così la porzione destra di una semplice linea di bisezione (una prova in cui al paziente viene chiesto di tracciare la metà di un segmento presentato su un foglio: nei pazienti con neglect la metà si sposta verso la destra della linea) diventava ricca di personaggi o dettagli, contrastando con la porzione sinistra, vuota. 

 
Inizialmente, Fellini manifestò anche dislessia da neglect: nella lettura di parole o frasi ne ometteva la parte iniziale, una lettera, una sillaba o una parola. Gradualmente la lettura migliorò nel corso di un mese.
Non presentava un neglect personale: si orientava verso le proprie parti del corpo a sinistra e a destra e le indicava correttamente su richiesta. Dimostrava così una dissociazione tra esplorazione dello spazio personale ed extrapersonale: su di sé riconosceva le parti a destra e a sinistra, mentre trascurava le parti e gli oggetti lontani da sé quando posti nello spazio sinistro a lui di fronte.
Il lieve neglect era rintracciabile anche nel disegno spontaneo con l'omissione di dettagli nella parte sinistra rispetto alla destra. Tali deficit regredirono completamente a due mesi dall'ictus, fino a restituire a Fellini lo stile artistico premorboso.
Quei due mesi furono dedicati alla riabilitazione intensiva dei deficit motori e sensoriali. Fellini non poté riprendere le sue attività. Il 14 ottobre un secondo ictus aggravò le sue condizioni. Trasferito al Policlinico Umberto I di Roma in gravi condizioni fu circondato da amici e politici, paparazzi e giornalisti. Morì il 31 ottobre.

Se si conserva la consapevolezza del neglect, ci si può chiedere allora: "Dov'è la sinistra?".



*Il sito dedicato al Maestro Luchino Visconti è www.luchinovisconti.net, attualmente è in vendita.


Cantagallo A, Della Sala S. (1998). Preserved insight in an artist with extrapersonal spatial neglect. Cortex, 34, 163–189.

Dieguez S, Assal G, Bogousslavsky J. (2007). Visconti and Fellini: From Left Social Neorealism to Right-Hemisphere Stroke. In Bogousslavsky J, Hennerici MG (eds): Neurological Disorders in Famous Artists – Part 2. Front Neurol Neurosci. Basel, Karger, 2007, vol 22, pp 44–74.

Blanke O, Pasqualini I. (2012). The riddle of style changes in the visual arts after interference with the right brain. Frontiers in Human Neuroscience, 5, 154:1-10.

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