Che
classe fai?
D.
La III media... per la seconda volta.
Che
materie ti piacciono di più?
D.
Educazione fisica, musica, matematica.
Daniela
arriva alla nostra Neurologia ad aprile del 2008, ha quasi 15 anni.
Dall'anno prima ha presentato delle “assenze” (crisi epilettiche
generalizzate con temporanea perdita di coscienza). Di alcune si è
accorta lei stessa. Altre le ha notate la mamma Paola: alla perdita
di coscienza si accompagna "un cambiamento del tono muscolare".
A
dicembre del 2007 sono iniziati gli accertamenti - visite
neurologiche, ripetuti elettroencefalogrammi – ed è iniziata
la terapia antiepilettica. Un miglioramento per un mese e poi un
peggioramento: ora a Daniela tremano le mani e le cascano gli
oggetti.
Cambia
la terapia.
Mamma
Paola decide di cambiare specialista e arriva all'Ospedale Meyer.
Iniziano altri accertamenti e una nuova terapia per ridurre la
frequenza delle crisi epilettiche.
Dimmi
il nome di queste figure che ti mostro
D.
Spazzolino, fungo, rinoceronte,...
Ti
chiedo di ripetere questi numeri Daniela, 386
D.
386
612
D.
612
3417
D.
3417
7835
D.
7835
84239
D.
7439
52186
D.
759
La
denominazione è nella norma, così come la fluidità verbale.
La
percezione visuospaziale non mostra difficoltà e neppure la memoria
a lungo termine, sia essa verbale o visiva. La memoria a breve
termine è al limite ma questo si ritrova spesso nelle persone in
terapia per l'epilessia.
Il
quoziente intellettivo è perfettamente nella media.
Daniela
è lenta.
Daniela
è lenta quando deve copiare dei simboli in un tempo determinato,
molto lenta nella lettura, lenta nella scrittura e nei calcoli a
mente proprio non riesce. Se poi deve tenere a mente due informazioni
necessarie per fare uno stesso compito tutto diventa ancora più
faticoso.
Ricorrendo
ad alcune strategie può concludere la scuola media e organizzare il
successivo anno scolastico. A Daniela serve solo più tempo per
finire gli scritti e senz'altro la calcolatrice per la matematica.
Ci
rivediamo ad agosto del 2009.
Che
classe hai fatto?
D.
La I superiore ... bocciata.
Un
anno difficile per Daniela. Ha frequentato poco la scuola perché non
è stata bene. Era così stanca che spesso non è riuscita a seguire
le lezioni, a fare i compiti, a studiare. L'unica sufficienza l'ha raggiunta in
Diritto. Mamma Paola le ha dato la motivazione per continuare, ha
parlato col preside, ha ottenuto la dispensa da alcune lezioni e la
possibilità di lezioni individuali in aula computer, per tenere il
passo.
Ti
chiedo di ripetere questi numeri Daniela, 582
D.582
425
D.
452
6439
D.
7452
7286
D.
7582
La
memoria a breve termine si è ridotta.
Il
linguaggio è meno fluido. Copiare dei disegni è diventato
complicato.
La
lentezza, quella lentezza è aumentata molto.
Dobbiamo
interrompere la prova per rivalutare il quoziente intellettivo:
Daniela è molto affaticata.
“un
globale e grave declino delle abilità attentive, delle funzioni
esecutive, della velocità di elaborazione, con impatto sulla
funzionalità quotidiana e sulle attività scolastiche.”
2013
Sono Paola la mamma di Daniela di 19 anni. Lei da 3 anni è affetta da una malattia rara, molto invalidante. Prima era sanissima, mentre ora deve essere seguita in tutto.Il dolore più grande per me è che lei capisce tutto quello che le sta accadendo...
La
malattia di Lafora è una malattia neurologica progressiva. Nei paesi
occidentali la prevalenza è di 1/1.000.000. Esordisce durante
l'adolescenza con crisi epilettiche generalizzate e contrazioni
muscolari (mioclonie) e presenta una rapida evoluzione con declino
cognitivo.
Deriva,
nel 90% dei casi, dall'alterazione di due geni situati sul cromosoma
6, EPM2A scoperto nel 1998 e EPM2B (o NHLRC1) scoperto nel 2003, che
producono rispettivamente due proteine fondamentali per la
sopravvivenza dei neuroni, la laforina e la malina.
Corpi
di Lafora nei dotti delle ghiandole sudoripare
apocrine (Gutierrez-Gonzalez e coll. 2013)
|
La
diagnosi si basa sulla ricostruzione della storia individuale e
familiare, sulle
manifestazioni cliniche e sull'osservazione di
specifiche alterazioni elettroencefalografiche ed è confermata da
una biopsia cutanea nell'area ascellare, dove si accumulano i corpi
di Lafora, che sono aggregati di zuccheri anomali (poliglucosani).
Disegni
dei corpi di Lafora in un giovane paziente
con
epilessia mioclonica (Lafora e Glueck 2011 li
trovarono nella corteccia, nell'ippocampo,
nel
cervelletto, nel ponte,...)
|
La
malattia fu descritta per la prima volta da Gonzalo Rodríguez-Lafora
in due articoli pubblicati in tedesco nel 1911, che illustravano gli
aspetti clinici dell'epilessia mioclonica progressiva e i correlati
neuropatologici, caratterizzati dagli aggregati neuronali di
poliglucosani. I corpi di Lafora si depositano nei neuroni, nel
fegato, nel muscolo striato e nelle cellule dei dotti sudoripari. La
biopsia cutanea rappresenta quindi lo strumento diagnostico più
semplice e meno invasivo.
L'unica
cura farmacologica è quella antiepilettica, per ridurre la frequenza
e la gravità delle crisi generalizzate. Il tipo di farmaco è
fondamentale per non peggiorare le difficoltà motorie.
E
poi c'è il prendersi cura dei ragazzi colpiti e delle loro famiglie,
dall'assistenza concreta alla sensibilizzazione.
La
ricerca è attiva nei diversi ambiti: clinico, genetico,
neurofisiologico, neurometabolico, molecolare.
Il
contributo di tutti è importante, attraverso Telethon e attraverso
A.I.L.A, come racconta la signora Paola (video).
La
durata di malattia nelle forme tipiche va dai 4 ai 10 anni dalla
comparsa dei primi sintomi.
"Dal
23 aprile 2014 Daniela è tornata libera di volare.”
Grazie per l'articolo solo oggi lo vedo .. grazie di cuore
RispondiEliminaBuongiorno Bellissimo articolo che vedo solo oggi grazie di cuore
RispondiEliminaGrazie di cuore.Daniela è una piccola santa e Paola una mamma coraggio che tutti dovrebbero conoscere
RispondiEliminaE' un bellissimo articolo. Mi sono interessato della cosa quando ho saputo che la figlia
RispondiEliminadi un amico è affetta da tale malattia . Mi fà tanta tenerezza e ne piango sinceramente.
un vecchio di 83 anni.