Versione
breve in inglese: “I have to admit that I live moment to moment”.
Il
caso di Hiroshi Sekine è non ordinario per tre motivi:
1.
è stato seguito per tre anni, non da un clinico, ma dal regista
giapponese Hirokatzu Koreeda, che ne ha tratto
un documentario di 1 ora e 24 minuti, Without Memory;
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2.
fa scorgere la quotidianità e le riflessioni di un amnesico sulla
propria condizione;
3.
mette in luce le sciagurate conseguenze dei tagli al sistema
sanitario nazionale e delle responsabilità dei medici.
Ci furono dei morti e ci furono sopravvissuti in condizioni di
disabilità: nella letteratura scientifica sono descritti almeno
altri 4 casi – in Giappone e nello stesso periodo - con
encefalopatia di Wernicke iatrogena (Shikata et al. 2000).
Il
signor Sekine è nato a Tokyo nel 1957. Ha frequentato l'Università
dove ha conosciuto la moglie Miwa e, dopo la laurea, entrambi hanno
iniziato a lavorare come operatori socio-assistenziali in una
comunità per disabili.
Hanno
due bambini, Yu e Taku.
Nel
1992 Hiroshi Sekine subisce un intervento chirurgico per rimuovere un
tumore allo stomaco. L'intervento ha successo ma nei giorni
successivi non sta bene: appare confuso, lamenta vertigini.
È
di quegli anni una disposizione del Ministero della Salute giapponese
che, per far fronte al deficit finanziario, tagliava i costi
lasciando senza copertura economica alcune procedure, ad esempio,
delegando - solo in teoria - alla discrezionalità del medico la
nutrizione con supplementi vitaminici negli stati carenziali.
Se
il paziente aveva bisogno di vitamine le doveva pagare da sé ma
spesso non era neppure informato di essere in uno stato di carenza.
Il
signor Sekine, dopo l'intervento chirurgico, non fu in grado di
alimentarsi autonomamente per quattro settimane, durante le quali non
gli fu fornita per via intramuscolare la tiamina o vitamina B1.
La
carenza o il malassorbimento di tiamina sono tipiche dell'alcolismo
ma sono conseguenti anche a chirurgia gastrointestinale,
malnutrizione, gravidanza.
Le
conseguenze della mancanza di tiamina sono gravi: beriberi,
neuropatie, encefalopatia di Wernicke.
A
Hiroshi Sekine venne diagnosticata la sindrome di Wernicke-Korsakoff: encefalopatia di Wernicke seguita da sindrome di
Korsakoff.
Manifestava
tre sintomi conseguenti ai danni cerebrali causati dalla carenza di
tiamina:
-
oftalmoplegia (difficoltà nei movimenti oculari);
-
atassia (disturbo del movimento);
-
amnesia anterograda (incapacità a formare nuovi ricordi dal momento
della lesione cerebrale) e lieve amnesia retrograda (incapacità a
recuperare i ricordi precedenti il momento della lesione che, per
Sekine, si estendeva ai 6-7 anni prima dell'insorgenza
dell'encefalopatia).
There are 30 years of hystory inside me.
Il
documentario inizia con una lastra di risonanza magnetica: il
cervello di Sekine, dopo le lesioni al talamo e ai corpi mammillari, causate dalla carenza di tiamina.
La
voce fuori campo che narra tutto il documentario comincia così:
Nel corso della nostra vita, i ricordi delle esperienze dolorose e piacevoli si accumulano nel nostro cervello. Questi ricordi sono fondamentali per le nostre identità individuali.
Non
avrei potuto vedere il documentario e scriverne senza la generosità
di Franco Picollo. Rimando al suo blog Sonatine
per una recensione di Without Memory
e per una bella intervista al regista, fatta di domande inusuali che
conducono il lettore su tanti temi: dal documentario (“penso che
il vero documentario debba essere essenzialmente qualcosa che fa
maturare il pensiero in chi lo vede”), alla politica (“i politici
non possono godere a loro piacimento della 'libertà di espressione',
ma piuttosto la devono garantire a noi cittadini”), ai soggetti dei
suoi film (“ho sempre voluto filmare storie di 'abbandonati'”),
alla storia (“Nella storia di qualunque paese ci sono parti
oscure”).
Koreeda
gira il documentario sulla vita quotidiana di Sekine per tre anni: da
aprile 1994 a novembre 1996. Le riprese iniziano ad 1 anno e 3 mesi
dall'encefalopatia.
Ci
sono i dialoghi tra i coniugi Hiroshi e Miwa, prevalentemente al
tavolo della cucina, e tutt'intorno si scorgono bigliettini
attaccati: i preziosi ausili che sostituiscono la memoria ('ricorda
che dimentichi',...).
I
momenti in cui Hiroshi si interroga e interroga la moglie sulla sua
condizione mostrano inizialmente tutta la sua sofferenza.
La
famiglia Sekine continua a vivere grazie all'aiuto dei genitori di
Miwa. Hiroshi non è in grado di tornare a lavorare, Miwa si prende
cura di lui e dei due bambini.
Una
prima richiesta di invalidità civile viene respinta perché Sekine è
in grado di badare alla propria cura personale, mangia, si lava e si
veste da solo: è autosufficiente.
Seguirà
un lungo processo, nel quale vengono dimostrate le responsabilità
dell'ospedale e del Ministero della Salute e la gravità dei danni
personali causati. Gli amici e la stessa troupe di Koreeda sostengono
i coniugi lungo tutto il difficile percorso.
Solo
dopo qualche anno, una seconda richiesta di invalidità civile verrà
accettata, garantendo un'indennità mensile alla famiglia Sekine.
In
effetti, Hiroshi è autonomo. Va anche a fare la spesa con suo figlio
più piccolo, Toku, ma la lista è fondamentale anche per poche cose
da comprare e dev'essere guardata e riguardata.
Dopo
un'ora e mezza non è rimasto più nulla di quell'evento. Difatti, è
la memoria episodica quella più danneggiata: l'archivio dove
registriamo tutti gli eventi con un connotato spazio-temporale di cui
facciamo esperienza, inclusi tutti i ricordi autobiografici.
Gli
unici frammenti che Sekine riesce a codificare e a recuperare hanno
uno stretto legame con un'emozione.
Accade
con la premura per togliere a Toku il cestino pieno di frutta troppo
pesante per lui.
E
qualche anno dopo accadrà con la piccola Nao la nuova arrivata,
inattesa, in casa Sekine.
Even if I don't know the past, I've decided to look to the future.
Con
la collaborazione di Koreeda che regala ai Sekine una videocamera,
Miwa ha intenzione di registrare i momenti di vita di Hiroshi con i
suoi figli, in modo da poterne conservare almeno una memoria esterna,
per provare a ridurre la frustrazione del marito. Ma il
riconoscimento di se stesso non avviene in quelle immagini.
Pone
domande Hiroshi Sekine.
E
descrive quanto sia difficile sentirsi un disabile quando tutto il
corpo funziona, solo che quello che vivi ora non serve più a
costruire quello che sarai domani.
Nei
tre anni di riprese l'amnesia di Hiroshi Sekine non migliora: riesce
solo nel tempo a registrare e recuperare qualche frammento in più di
vita vissuta, purché sia legato a un'emozione (frammenti di ricordi
dei propri figli) oppure si tratti di un'esperienza che si è
ripetuta numerose volte (il riconoscimento del volto del regista).
Shikata
E., Mizutani T., Kokubun Y. Takasu T. 'Iatrogenic' Wernicke
encephalopathy in Japan. Eur
Neurol. 2000; 44(3):156-61
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