L’esitazione vaccinale è un fenomeno comportamentale complesso che varia nel tempo e in relazione al contesto, e che ha radici nella modalità con cui da esseri umani ci confrontiamo con la paura e l’incertezza.
Non si tratta neppure di un fenomeno recente ma è una lunga storia, dal momento che “abbraccia un periodo di tempo molto ampio che supera i due secoli e ha visto il picco più alto, per la vastità della discussione, negli ultimi decenni”, come riportato nel 2018 da Elena Iorio nell’introduzione alla monografia dal titolo Vaccini e paure della rivista Venetica.
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Trattandosi di una risposta comportamentale in un determinato contesto spazio-temporale, l’approccio è altrettanto complesso e non può limitarsi esclusivamente a quello biomedico. Abbiamo già sperimentato come l’assenza di una prospettiva psicologica, antropologica e sociale abbia reso e renda più complicate l’accettazione, l’adozione e la tenuta delle misure di sicurezza per ridurre il contagio da nuovo coronavirus. Questo è stato ancora più evidente in determinati gruppi di cittadini e, a seguito di vere e proprie ondate negazioniste supportate da alcuni esperti e amplificate dai media.
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Anche in queste settimane, con l’insperato inizio della campagna vaccinale anti COVID-19 per le categorie più a rischio, non mancano esperti, rappresentanti politici e comunicatori che tendono a innescare il conflitto, contrastando i fatti (relativi ai vaccini e alla campagna stessa) e trovando ampia eco sui media in virtù di un illusorio quanto opportunistico bilanciamento dell’informazione.
Quando la campagna vaccinale sarà estesa ad altre fasce di popolazione, ignorare i rischi di una comunicazione artatamente polarizzata non potrà che condizionare le modalità e i tempi con cui usciremo dall’emergenza pandemica, per entrare nelle altre emergenze che da essa si sono scatenate (economica, sanitaria, educativa e sociale).
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L’accettazione di una vaccinazione è un comportamento che deriva da un complesso processo decisionale influenzato da molti fattori. Con esitazione vaccinale ci si riferisce a un fenomeno psicologico relativo a un certo vaccino e in un determinato contesto in presenza di servizi di immunizzazione disponibili. L’esitazione riguarda una minoranza della popolazione che a livello globale rifiuta alcune vaccinazioni ma ne accetta altre, le ritarda oppure aderisce con qualche incertezza. Nel suo complesso, si tratta di un insieme eterogeneo di persone che si estende da chi accetta tutti i vaccini senza avere dubbi a chi rifiuta completamente i vaccini senza avere dubbi, con tutti i gradi intermedi di esitazione.
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