La raccolta sistematica di dati sull’efficacia di azioni rivolte alla salute mentale è essenziale per orientare le decisioni politiche e per guidare le scelte sugli interventi universali che possono essere attuati al di fuori dei contesti sanitari, nei luoghi della comunità come, ad esempio, nelle scuole. L’analisi dei costi e dei benefici a partire da tali dati permette di destinare oculatamente e senza sprechi le risorse disponibili.
Negli ultimi anni molti progetti su tematiche psicologiche sono stati condotti da enti privati nelle scuole pubbliche e private senza che vi fossero sufficienti evidenze della loro efficacia, come è il caso dei progetti di meditazione e di mindfulness in classe, o nonostante i presupposti teorici fossero stati addirittura smentiti alla prova sperimentale, come nel caso dei progetti sulla valorizzazione delle intelligenze multiple e degli stili di apprendimento, sul potenziamento dell’empatia attraverso i neuroni specchio, sul contrasto generalizzato alle presunte dipendenze da tecnologie.
Se aggiungiamo a tale quadro l’impatto dei toni allarmistici della copertura mediatica sulla salute mentale nei più giovani, che sono stati amplificati in modo scriteriato negli ultimi ormai tre anni di pandemia, il rischio concreto di compiere scelte affrettate e indiscriminate sugli interventi da attuare nelle scuole risulta notevolmente incrementato.
Occorre quindi cercare indicazioni affidabili affinché non solo non
si
sprechino risorse economiche ma siano scongiurati effetti collaterali
a studenti e a studentesse e all’integrità delle informazioni
disseminate.
Proprio recentemente è stata pubblicata una serie di studi sugli interventi universali di mindfulness a scuola, come risultato di otto anni di lavoro coordinati da un gruppo di ricerca britannico, nell’ambito del Progetto Myriad (My Resilience in Adolescence – La mia resilienza in adolescenza) rivolto a comprendere come promuovere la salute mentale e il benessere di adolescenti.
Il progetto, finanziato da Wellcome Trust, ha coinvolto complessivamente 85 scuole del Regno Unito, con oltre 650 insegnanti e un campione rappresentativo di oltre 8.000 ragazze e ragazzi di età compresa tra 11 e 16 anni.
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