di Anna Cortelazzo
Ogni genitore sa che arriverà il momento in cui suo figlio si troverà di fronte a delle difficoltà, e dovrà essere affiancato nel miglior modo possibile. Per questo moltissimi genitori studiano e si documentano, per esempio leggendo libri o articoli scientifici e divulgativi. Purtroppo questi non sono sempre scritti da addetti ai lavori o da giornalisti esperti in comunicazione della scienza, e per questo motivo qualcosa può andare storto nonostante le buone intenzioni.
Nell'ambito delle neuroscienze, per esempio, possono diffondersi i cosiddetti neuromiti, delle false credenze
 che rimbalzano da sito a sito e da giornale a giornale finché il 
lettore non li dà per assodati: ne è un esempio l'idea che chi ha una parte destra del cervello più sviluppata sia più creativo. Un articolo
 pubblicato sul Journal of Science comunication riporta i risultati di 
un sondaggio olandese da cui emerge, tra le altre cose, che i genitori 
credono al 44,7% dei neuromiti anche quando hanno una buona 
alfabetizzazione neuroscientifica.
Per essere più precisi, quattro neuromiti su otto tra quelli presentati 
nel questionario sono stati creduti da più del 50% dei genitori e due 
(quelli sullo zucchero di cui parleremo più avanti e quello 
sull'emisfero dominante) avevano convinto rispettivamente il 77.8% e il 
71.2% del campione.
Abbiamo intervistato Tiziana Metitieri, neuropsicologa all'ospedale Meyer di Firenze,
 per comprendere meglio queste dinamiche e come si potrebbe migliorare 
la comunicazione della scienza per rendere i genitori più consapevoli.
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