sabato 9 settembre 2023

Molti genitori sono ancora sensibili ai neuromiti

 di Anna Cortelazzo

 


 

Ogni genitore sa che arriverà il momento in cui suo figlio si troverà di fronte a delle difficoltà, e dovrà essere affiancato nel miglior modo possibile. Per questo moltissimi genitori studiano e si documentano, per esempio leggendo libri o articoli scientifici e divulgativi. Purtroppo questi non sono sempre scritti da addetti ai lavori o da giornalisti esperti in comunicazione della scienza, e per questo motivo qualcosa può andare storto nonostante le buone intenzioni.


Nell'ambito delle neuroscienze, per esempio, possono diffondersi i cosiddetti neuromiti, delle false credenze che rimbalzano da sito a sito e da giornale a giornale finché il lettore non li dà per assodati: ne è un esempio l'idea che chi ha una parte destra del cervello più sviluppata sia più creativo. Un articolo pubblicato sul Journal of Science comunication riporta i risultati di un sondaggio olandese da cui emerge, tra le altre cose, che i genitori credono al 44,7% dei neuromiti anche quando hanno una buona alfabetizzazione neuroscientifica.
Per essere più precisi, quattro neuromiti su otto tra quelli presentati nel questionario sono stati creduti da più del 50% dei genitori e due (quelli sullo zucchero di cui parleremo più avanti e quello sull'emisfero dominante) avevano convinto rispettivamente il 77.8% e il 71.2% del campione.


Abbiamo intervistato Tiziana Metitieri, neuropsicologa all'ospedale Meyer di Firenze, per comprendere meglio queste dinamiche e come si potrebbe migliorare la comunicazione della scienza per rendere i genitori più consapevoli.

 

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